Visualizzazione post con etichetta Salse e condimenti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Salse e condimenti. Mostra tutti i post

martedì 2 luglio 2019

Il pistacchio che abbraccia la pasta (e i pomodorini stanno a guardare!)


I primi piatti sono la portata principale in Italia. Diciamola tutta, il nostro paese è la patria della pasta (forse in Cina non sono proprio d’accordo ma tanto noi sappiamo che come la cuciniamo noi la pasta non lo sa fare nessuno!) e che siano spaghetti, rigatoni o lasagne, ad un piatto di pasta non si dice mai no. E se d’estate i piatti caldi non ci attirano poi tanto, un condimento veloce ma gustoso può risolvere in ogni caso una cena improvvisata con degli ospiti dell’ultimo minuto. Io avevo ancora del pesto di pistacchio de I Dolci Sapori dell’Etna, quello senza glutine (ovviamente lo si trova anche sullo shop on line per chi volesse!), e ho provato ad unirlo a dei pomodorini e della pancetta. Il risultato? Provatelo e mi farete sapere voi, quello che ho fatto io è sparito dai piatti prima che riuscissi a sedermi a tavola!



Vermicelli al pesto di pistacchio con pancetta e pomodorini confit

Ingredienti (per 4 porzioni):

320 g di vermicelli
120 g di cipolla dorata
160 g di pancetta arrotolata
Un bicchierino di gin
20 pomodorini confit*
190 g di pesto di pistacchio 
Olio e.v.o.
Sale
Pepe nero

Procedimento

La sera prima preparare i pomodorini confit (la ricetta si trova qui) sostituendo timo e timo limone con timo all’arancia, aggiungendo la scorza di un’arancia grattugiata e del basilico greco e omettendo l’origano.
Per il condimento rosolare cipolla tritata e pancetta tagliata a listarelle in pochissimo olio, sfumare con il gin e unire i pomodorini lasciando insaporire il tutto per 2 minuti a fuoco vivace. Nel frattempo portare a bollore abbondante acqua, salare e cuocere la pasta 3 minuti meno del tempo indicato sulla confezione, scolare e trasferire nel tegame con il condimento facendo insaporire e finire di cuocere aggiungendo man mano acqua di cottura della stessa pasta. Unire il pesto e mantecare sempre con qualche cucchiaio di acqua secondo necessità. Servire cospargendo di granella di pistacchio e ancora qualche pomodorino confit se si gradisce.




Grazie per essere passato. Mi farebbe piacere conoscere la tua opinione sull'articolo quindi, se ti va, lascia un commento. Se vuoi lasciare anche un like come segno di apprezzamento mi faresti felice. A presto.



lunedì 16 aprile 2018

Non chiamatela frittata... tortilla de patatas.


Argomento: MTChallenge sfida n 72… tortilla di patate. Semplice direte voi, in fondo è solo una frittata! E invece no. Non è mica tanto semplice! Punto uno: la tortilla non è una frittata, e se volete evitare che un vero spagnolo vi lanci un anatema non vi azzardate a chiamarla mai così, soprattutto in sua presenza.


Punto due: la sfida non è solo sulla tortilla classica il che, con le dovute attenzioni, può riuscire abbastanza bene anche se non si è nati in Spagna. La difficoltà è che questo mese la sfida è doppia… accanto a quella classica dobbiamo tirare fuori una tortilla rivisitata per cui vi lascio immaginare il panico! L’ideatrice di questa sfida dello “speriamo che io me la cavo”? La Mai Esteve del blog Il Colore della Curcuma, vincitrice della scorsa sfida e oramai presenza costante nei pensieri di tutta la community. Insomma, poche regole ma ben precise! Qua bisogna che i neuroni si diano da fare più del solito. Nel frattempo che loro si attivano io vi lascio la mia tortilla classica e, con la speranza di riuscire a tirare fuori qualche idea per la seconda prova, vi auguro buon appetito.


Tortilla silana

Ingredienti (per 2 persone, padella da 20 cm)

500 g di patate silane
5 uova
1 piccola cipolla di Tropea
1 rametto di rosmarino fresco
Olio extravergine di oliva
sale

Procedimento

Per la tortilla

Sbucciare e tagliare a fette sottilissime la cipolla. Lavare e tritare molto finemente gli aghi di rosmarino, unirli alla cipolla e tenere tutto da parte. Lavare e sbucciare le patate, tagliarle a pezzi irregolari (o a dadini secondo, i gusti) e

friggerle, in una capiente padella in modo che stiano tutte su un solo strato, in abbondante olio. Dopo circa 5 minuti (o quando le patate cominciano a dorare) aggiungere la cipolla e il rosmarino, salare mentre cuociono mescolando ogni tanto per non far bruciare le verdure. Nel frattempo, in una ciotola capiente, sbattete le uova, salarle considerando che le patate sono già condite e, quando sono ben dorate scolarle dall’olio e versarle nelle uova amalgamando bene. Versare il composto in una padella da 20 cm e lasciare cuocere su fuoco basso per circa 4/5 minuti.

Questa l'infografica di Mai con le proporzioni delle diverse padelle

 Abbiate cura di scuotere ogni tanto la padella in modo che il fondo non si attacchi. Quando vi sembra che la parte sottostante “scivola” facilmente staccandosi dal fondo senza difficoltà è il momento di girarla. Usare un piatto piano leggermente più grande della padella e, inumidendolo preventivamente per evitare che l’uovo si attacchi ad esso, poggiarlo sopra la padella girandola con un colpo secco. Far
scivolare la stessa di nuovo in padella per fa cuocere il lato crudo avendo l’accortezza però, questa volta, di “rimboccare” i bordi sotto in modo che siano stondati e la frittata abbia l’aspetto di un bel cuscino soffice. Cuocere ancora 4 minuti circa sempre scuotendo il fondo in modo che non si attacchi. La sua consistenza deve essere cremosa (gli esperti la definiscono “bavosa”) quindi non esagerare con la cottura. Quando ha assunto una colorazione dorata la tortilla è pronta.
Servire tiepida (ma e' buonissima anche fredda) accompagnata da un’insalata e salse a piacere. Quella che propongo sotto è fresca e semplicissima da fare.

Salsa fredda di pomodori marinati

Ingredienti

4 pomodori ramati
6 olive verdi snocciolate condite al peperoncino
1 spicchio di aglio
Basilico
½ cucchiaino di peperoncino di Caienna in polvere
Olio extravergine di oliva
Sale

Procedimento

Spellare i pomodori, eliminarne i semi e tagliare la polpa a cubetti piccoli. Versare tutto in una ciotola che sarà usata per il servizio e tenere da parte. Tritare finemente l’aglio e grossolanamente le olive unendo tutto alla dadolata di pomodori. Aggiungere il peperoncino e l’olio, aggiustare di sale e lasciare marinare coperto in frigorifero per un’ora. Prima di servire unire il basilico spezzettato e mescolare bene.





Grazie per essere passato. Mi farebbe piacere conoscere la tua opinione sull'articolo quindi, se ti va, lascia un commento. Se vuoi lasciare anche un like come segno di apprezzamento mi faresti felice. A presto.

mercoledì 27 settembre 2017

La mia pasta alla Norma per il Club del 27.

Il 27 arriva tutti i mesi, si sa! Che avete capito? Non parlo di stipendio! Non no… parlo di giorno 27… quello in cui si replicano le ricette mitiche dell’MTC per il Club del 27. Ricordate? Ve ne avevo parlato appunto il mese scorso in occasione della ricetta del gelato. Ecco… questo mese l’argomento è la pasta, e da grandissima mangiatrice di melanzane cosa avrei potuto condividere se non una classica, buona e succulenta ricetta di Laura Distefano? Quindi, dal suo blog La farfalla di cioccolato arriva, per la gioia delle papille tutte, la Norma! E mica vorrete perdervela questa ricetta? Facile, buona, golosa e soprattutto della tradizione gastronomica di Sicilia! Cosa si può volere di più! Della sua ricetta ho cambiato solo la forma della pasta, invece che corta ho usato degli spaghetti semplicemente perché’ è il formato che preferisco di più con questo sugo… secondo me “acchiappa” bene tutto il condimento mentre si arrotola. Per il resto tutto eseguito secondo ricetta dal blog originario. Quindi armatevi di pentola e padella e tutti dritti ai fornelli, si comincia!



Pasta alla Norma

Ingredienti (per 4 persone):

2 melanzane tonde nere
Salsa di pomodoro fresca o in conserva (purché sia fatta in casa) *
3-4 foglie di basilico fresco
Ricotta salata (prodotta da latte di pecora)
400 g di pasta di grano duro corta (io spaghetti)

*Per la salsa al pomodoro

1 kg di pomodori maturi (costoluti, ciliegini o datterini)
Sale q.b.
Basilico
2 spicchi di aglio (ideale quello di Trapani)


Procedimento

Iniziare con il preparare la salsa tagliando i pomodori in due o quattro pezzi, metterli in una pentola bassa, salarli e lasciarli cuocere finche’ non diventano morbidi. Passarli poi al passaverdure per avere un sugo cremoso e liscio (oppure, se si preferisce, continuare la cottura schiacciando i pomodori con la forchetta). Una volta pronta la passata mettere in padella un filo di olio e.v.o. e gli spicchi di aglio, aggiungere la passata e le foglie di basilico e lasciare cuocere fino a quando la salsa non sarà ristretta. A questo punto la si può usare per condire la pasta oppure metterla in barattoli da far bollire per farne una conserva per l’inverno. Nel frattempo che cuoce il sugo tagliare le melanzane (a tocchetti o a fette, la tradizione lascia libera scelta) senza pelarle completamente ma lasciando qualche striscia di buccia che dia, oltre che sapore, anche una certa consistenza in modo che friggendole non diventino mollicce ma abbastanza croccanti.
Trasferire poi il tutto in un bagno di acqua salata con un peso sopra per far scaricare l’amaro tipico delle melanzane. Friggerle in olio senza asciugarle troppo dal grasso, sarà questo che darà più sapore al condimento. 
Cuocere la pasta (in genere viene usata pasta corta come maccheroni o spaccatelle o pasta fresca rigorosamente fatta solo con farina di semola e senza uova) e condirla con il pomodoro, le melanzane fritte, qualche foglia di basilico fresco e una bella grattugiata di ricotta salata.






Grazie per essere passato. Mi farebbe piacere conoscere la tua opinione sull'articolo quindi, se ti va, lascia un commento. Se vuoi lasciare anche un like come segno di apprezzamento mi faresti felice. A presto.

lunedì 25 settembre 2017

Lo scoglio dell'MTC.

Ebbene sì, sono una sadica masochista! Ho fatto del rischio il mio mestiere (non so se lo aveva già detto qualcuno ma… tant’è!). Perché? Perché sapevo già, subito dopo averla conosciuta, che stringere un’amicizia con l’Anna Laura Mattesini mi sarebbe costato (più o meno) il barlume di sanità mentale che mi era rimasto. Ed eccomi qua, ad affrontare una nuova sfida con me stessa, perché la mia amica ha detto che “sappi che a partire da settembre tu farai parte dell’MTC, quindi rimboccati le maniche perché avrai da sudare” … lei però lo sa ormai che io la amo alla follia proprio perché è quella che mi infila in situazioni assurde ma, soprattutto, perché mi sprona e mi appoggia in tutti i modi possibili e immaginabili… ed ancora una volta devo dirle grazie… di tanto e di tutto. Detto ciò veniamo dal dunque. Vi avevo già accennato di questo gruppo in un altro post ricordate? Quello mitico di “cuciniere” instancabili… ecco, in questo gruppo ci si sfida a colpi di pentole, padelle e (soprattutto) forchette ogni mese, con un argomento scelto, ponderato e argomentato dalla vincitrice del mese precedente. Questo è il mese di Cristina Galliti e, si sa, dove c’è una Galliti c’è pesce! E per la sfida n67 dell’MTC vuoi che con la Galliti non ci stia bene una pasta col pesce? E pasta col pesce fu! Facile direte voi! Eh no!  Con la mitica (e sadica) vincitrice della scorsa sfida niente è facile! Perché dovete sapere che leggendo le regole della sfida, i consigli della Cristina nell’articolo sul suo blog Poveri ma belli e buoni, i suggerimenti su Tip&Trics a me è venuto lo scoramento più totale! E mi sono resa conto che una pasta con molluschi, vertebrati, invertebrati e simili che popolano il mare prima di arrivare dai nostri adorati pescivendoli, mica la puoi
più fare come l’hai sempre fatta! Quindi tra la scelta della pasta giusta, il dosaggio perfetto di spezie, erbe ed aromi, mantecatura (a proposito della quale trovate ampie delucidazioni qui) e quant’altro il mio primo post per l’MTC è stato un’angoscia fino alla fine. E quindi cominciamo a pensare semplice, tanto per andare sul sicuro
almeno con gli ingredienti, e partiamo da vongole e gamberi.


Deciso da cosa partire vediamo di tirare fuori qualcosa di (spero) adeguato alla sfida, per cui di base ci si abbina dei pomodorini datterino che arricchiscono il sugo di dolcezza (e colore). Un piccolo contrasto piccante con il peperoncino e la freschezza di una leggera grattugiata di limone verde ritengo sia quello che può completare il giusto equilibrio del piatto e la mantecatura è finita con la sola acqua di cottura della pasta, visto che il mio mitico pescivendolo Umbertino aveva delle
vongole che dire “profumavano di mare” è dire poco, per cui ho preferito lasciarlo come gusto di base usando la loro acqua di cottura come mantecatura principale. E si va con la ricetta.

Il mio scoglio


Ingredienti (per 2 persone):

160 g di trenette
400 g di vongole
800 g di gamberi
10/12 pomodorini datterino
2 spicchi di aglio
1 bicchierino e mezzo di vino bianco secco
Prezzemolo
Peperoncino
Scorza di limone verde grattugiata
Olio e.v.o.

Preparazione



Lavare bene le vongole e metterle “a spurgare” in un bagno di acqua e sale coperte da un canovaccio bagnato per un paio d’ore tenendole al fresco. Pulire da teste e carapaci i gamberi, lasciandone qualcuno con le “codine” attaccate per l’impiattamento, lavarli, asciugarli con della carta assorbente e tenere da parte. Sciacquare le vongole sotto l’acqua corrente e farle aprire, a fuoco moderato, in un tegame con un coperchio insieme ad 1 spicchio di aglio e qualche foglia di prezzemolo. Man mano che si aprono toglierle dal tegame in modo che, cuocendo troppo, non diventino gommose e tenerle da parte. Sgusciarle dalle valve, tenendone da parte qualcuna intera per la decorazione del piatto. Filtrare il liquido di cottura con un colino e una garza per eliminare eventuali residui di sabbia e conservare per
la mantecatura. Fare rosolare, in un tegame abbastanza capiente da potervi permettere di mantecare la pasta, i pomodorini con olio, aglio, poco prezzemolo e un pezzetto di peperoncino tritati finemente. Sfumare con 1 bicchierino di vino e aggiustare di sale (ricordate che l’acqua delle vongole è abbastanza saporita). Cuocere la pasta in acqua bollente salata, tenendola indietro di cottura di almeno 4 – 5 minuti. Nel frattempo far saltare 30 secondi per parte i gamberi tenuti con il codino in poco olio, sfumarli leggermente di vino, spolverizzarli di un pizzico di scorza di limone grattugiata e trasferirli in un piatto lontano dal calore. Scolare con delle pinze le trenette nel tegame dei pomodorini, riportato nel frattempo sul fuoco, farle mantecare con l’acqua filtrata delle vongole e, se necessario, qualche mestolino di acqua della pasta portando tutto a cottura fino a formare la classica “cremina” (il procedimento per la giusta mantecatura lo trovate qui). Due minuti prima di spegnere il fuoco aggiungere i gamberi sgusciati crudi, continuando a mantecare. Unire le vongole, mescolare e spegnere il fuoco. Impiattare decorando con i gamberi cotti, del prezzemolo fresco tritato e una spolverata di scorza di limone verde grattugiato.




Con questa ricetta partecipo alla sfida dell'MTC N. 67






Grazie per essere passato. Mi farebbe piacere conoscere la tua opinione sull'articolo quindi, se ti va, lascia un commento. Se vuoi lasciare anche un like come segno di apprezzamento mi faresti felice. A presto.

La semplicità di un condimento!

Le ricette semplici sono le più buone, è un dato di fatto. Spesso basta davvero poco per vedere come i commensali puliscono a lucido i piatti quando quello che c’era dentro era semplicemente paradisiaco, e non c’è galateo che tenga… la scarpetta in questi casi è doverosa! Oggi avrò poco da scrivere, forse perché’ la ricetta che seguirà è di una semplicità disarmante… una di quelle ricette così versatili che sorprende sempre per i mille usi che se ne possono fare: dall’antipasto, al primo, al secondo. Se conservata diventa un condimento pronto all’uso appena aperto il barattolo. Una cosa noterete, non ci sono dosi. In effetti tutto è adattabile ai gusti personali, la quantità di aromi e le erbe stesse possono essere variate in base alle vostre necessità eliminando o aggiungendo quello che più vi piace. Solo due cose non devono assolutamente essere eliminate: sale e zucchero, sono i due ingredienti che equilibrano la ricetta. Siete curiosi? Allora seguitemi e vi spiego di che ricetta si tratta.


Pomodorini confit

Ingredienti

Pomodorini (ciliegino, datterino o pachino)
Timo, timo limone, origano
Aglio
Scorza di limone grattugiata
Pepe nero
Sale
Zucchero
Olio e.v.o.

Preparazione

Lavare e asciugare bene i pomodorini, tagliarli a metà e disporli in ordine, uno accanto all’altro, in una teglia ricoperta di carta forno. Cospargere tutto con le erbe, il pepe, l’aglio (se vi piace tagliatelo
fine altrimenti lasciate la testa tagliata a metà in modo da poterai eliminare a fine cottura, rilascerà solo l’aroma), la scorza grattugiata, il sale, lo zucchero e irrorate di buon olio e.v.o. Cuocete in forno a 150°C per 2 ore e mezzo circa.


Passandoli al minipimer si ottiene una salsa già pronta, densa e gustosissima, ottima per condire la pasta. La si può anche conservare, come si fa per la passata, in barattoli sanificati precedentemente facendoli bollire per 15/20 minuti in acqua e lasciandoli asciugare bene all’aria coperti da uno strofinaccio pulito. Riempirli poi con la salsa di pomodorini e farli bollire nuovamente in acqua, dai 20 ai 40 minuti circa in base alla grandezza dei vasi. Lasciare raffreddare completamente, estrarre dall’acqua, asciugare bene i barattoli e conservare in luogo fresco e al buio. È preferibile usare barattoli piccoli in modo da poter consumare tutto il contenuto una volta aperti. I barattoli aperti in ogni caso vanno conservati in frigorifero e consumati entro 1 o 2 giorni dall’apertura. Per il consumo basta riscaldarne il contenuto.
Possono anche essere conservati così cotti, sempre in barattoli sanificati, con il loro condimento di cottura per essere consumati come condimento per primi o secondi oppure per condire delle bruschette. 



Grazie per essere passato. Mi farebbe piacere conoscere la tua opinione sull'articolo quindi, se ti va, lascia un commento. Se vuoi lasciare anche un like come segno di apprezzamento mi faresti felice. A presto.

lunedì 5 giugno 2017

Ditelo con un fiore.

“Grazie dei fior…. tra tutti quanti li ho riconosciuti…”, recitava una canzone. E come non essere grati a madre natura per quelli che, a mio avviso, sono i fiori più “golosi” di questa stagione. Parliamo proprio dei fiori di zucca, quei fiori bellissimi e allegri, di un giallo acceso che …. falli come vuoi sempre buonissimi sono! Ripieni, in pastella, fritti, al forno e anche come dolce (vi deluciderò prima o poi!) a proporli non si sbaglia mai. Oggi però, nella Giornata Nazionale a loro dedicata per il Calendario del Cibo Italiano , li userò come condimento per degli spaghetti un piatto che mia mamma fa da sempre e che io ho leggermente modificato nella cottura per mantenere la croccantezza delle verdure. Un condimento velocissimo da fare, tanto che il suo tempo di preparazione è all’incirca quello della cottura della pasta, più o meno, ma tanto tanto buono. Il peperoncino potete ometterlo se non vi piace, ma io vi consiglio di aggiungerne anche solo un pezzetto se non avete particolari allergie, è quel quid in più che darà brio al piatto. Avete fatto la spesa? Rimboccatevi le maniche, allacciate il grembiule e mettetevi ai fornelli, i vostri commensali aspettano.





Spaghetti ai fiori di zucchina piccanti

Tempo di preparazione: 15 minuti circa.

Ingredienti (per 4 persone):

320 g di spaghetti
400 g di fiori di zucchina
100 g di zucchina chiara
100 g di zucchina verde
20 g di foglie di basilico
½ peperoncino piccante (facoltativo)
2 cipollotti
2 spicchi di aglio
4 filetti di acciuga sott’olio
Sale e olio evo

Preparazione:


Cominciare pulendo i fiori e passandoli con un foglio di carta assorbente inumidita per eliminare eventuali residui di terriccio o polvere (sono molto delicati, quindi maneggiateli con cura), tagliateli a metà nel senso della lunghezza e teneteli da parte. Tagliate le zucchine a bastoncini di 3 cm di lunghezza e mettete anche questi da parte. Affettate a rondelle sottili i cipollotti compresa la parte verde, tritate l’aglio e fate un piccolo battuto con le acciughe e il peperoncino. Fate stufare, a fuoco lento, in una padella capiente i cipollotti con l’olio e un pizzico di sale. Quando questi sono ammorbiditi aggiungere l’aglio tritato e il battuto di peperoncino e acciughe facendo sciogliere queste ultime, sempre a fuoco lento. Aggiungete le zucchine e fatele rosolare a fuoco vivace nel condimento in modo che rimangano croccanti, unite al tutto i fiori di zucca e il basilico spezzettato finemente con le mani, salate e lasciate cuocere per un paio di minuti, non di più. Nel frattempo cuocete in acqua bollente salata gli spaghetti, scolateli al dente e saltateli in padella con il condimento, aggiungendo qualche cucchiaio di acqua per mantecare. Servite caldo.




Grazie per essere passato. Lascia un commento, mi piacerebbe conoscere la tua opinione sull’articolo, e se vorrai lasciare anche un like ne sarò felice.


venerdì 19 maggio 2017

Quando un profumo non ti lascia andare!!!

Nella Giornata Nazionale delle Fragole per il Calendario del Cibo Italiano ripropongo una ricetta particolare e insolita, che ha tutto il colore della primavera. Seguitemi, sono certa che vi piacerà!

 In questo periodo sono monocromatica (anche monotematica dirà qualcuno!!!!). E’ vero, il colore e il profumo dei frutti di questa stagione m’incantano sempre. Non posso proprio rinunciarci, quindi preparatevi….. c’è in programma altro ancora sul tema!!! Oggi parliamo di conserve, un’altra delle mie passioni in cucina (che novità!!). A dirla tutta è solo da tre o quattro anni che mi sono appassionata alla produzione di marmellate and co. e devo dire che ogni volta  è davvero una grande soddisfazione vedere che, il frutto del tempo impiegato tra pentole, fornelli e barattoli è apprezzato da tutti, soprattutto da marito e figli (il che è un gran dire!!). L’ingrediente principale, lo avrete già capito, sono le fragole. Belle, profumate, piene di colore, mettono allegria già solo a guardarle e si possono impiegare in mille modi, dalle confetture agli sciroppi ai liquori (credo che questo sarà un altro degli argomenti che tratterò!!!). Questa ricetta invece è una preparazione un po’ particolare, anche se molto molto semplice: l’aceto di fragole. E’ un aceto molto delicato e profumato, adatto al pollame e ai crostacei, ma anche in una semplice insalata darà un aroma molto particolare e gradevole. La cosa fondamentale sono i frutti che devono essere profumati e alla giusta maturazione!!!! E poi, ne converrete, è davvero bello da vedere!!! In una bottiglietta un po’ particolare, diventa anche un bellissimo regalo home made da fare per Natale all’amica del cuore che ama i gusti delicati, o alla mamma che se non preparate voi qualcosa di diverso lei non sperimenterà mai niente di nuovo a tavola!!! Perciò preparate l’occorrente… il periodo è quello giusto… tutti all’opera!!!



Aceto di fragole

Preparazione: 15 minuti
Macerazione: 10 giorni



Ingredienti

500 ml di aceto di vino bianco
250 g di fragole
1 cucchiaino di pepe nero in grani
1 cucchiaio di zucchero semolato

Procedimento

Lavare, asciugare le fragole e tagliarle a pezzetti raccogliendole, insieme ai grani di pepe leggermente schiacciati, in un vaso pulito e sterilizzato e unire al tutto l’aceto. Chiudere bene il vaso e lasciare macerare per 10 giorni, in luogo buio e fresco, mescolando regolarmente almeno una volta al giorno. Filtrare l’aceto con un setaccio a maglia sottile, schiacciando la polpa della frutta e facendo cadere il liquido in una pentola di acciaio. Aggiungere lo zucchero e fare scaldare al minimo fino a che questo non si è sciolto. Una volta raffreddato, versare l’aceto in una bottiglia pulita e sterilizzata, filtrandolo nuovamente con il setaccio e una garza in modo che trattenga meglio i residui d’impurità. Tappare con cura e conservare in luogo buio e fresco.






Per la migliore riuscita di quest’aceto scegliere una qualità di fragola molto profumata. Da provare anche con lamponi o fragoline di bosco.

E’ consigliato da usare nei sughi di cottura del pollame o per le insalate di frutti di mare. Provatelo anche su una semplice insalata verde mista con pistacchi e mandorle tostate, vi stupirà.



Si conserva in luogo fresco e al buio per 12 mesi.





Ricetta adattata e tratta da "Conserve dolci e salate" del mensile Sale e Pepe edizione 2010




Grazie per essere passato. Lascia un commento, la tua opinione sull'articolo per me e' molto importante, e se vorrai lasciare anche un like ne sarò felice.





domenica 8 maggio 2016

Le patatine ringraziano.

Alzi la mano che non ha mai assaggiato una maionese industriale!!!! Si, proprio una di quelle in barattolo che si trovano sugli scaffali dei supermercati, disposte tutte in file ordinate che, impettite, fanno bella mostra di se. Dite la verità, non hanno tutte lo stesso sapore?? Per contro, si hanno sempre delle remore a prepararla in casa, il timore della salmonellosi è sempre dietro l’angolo e usare le uova crude si è sempre restii. Quindi… bisognerebbe accontentarsi!!! Ma perché mai poi se la soluzione c’è!?!? E la soluzione è… pastorizzare le uova!!! Un procedimento semplice la pastorizzazione, che richiede davvero poco tempo ed è di una semplicità disarmante. Basta solo munirsi di un piccolo termometro da cucina, attrezzo davvero poco costoso ma che risolve e semplifica molti procedimenti e preparazioni, rendendo più sicuro quello che portiamo in tavola. Io uso la ricetta del maestro Luca Montersino da cui ho imparato, insieme alla passione per la pasticceria, l’importanza di questa tecnica applicata a molte delle lavorazioni che richiedono (o almeno fino a qualche tempo fa richiedevano esclusivamente) le uova a crudo (vedi maionese e tiramisù). Alla ricetta originale ho apportato, per la verità, qualche piccola modifica: ho modificato le dosi degli olii, sostituendo una piccola parte di quello di oliva con olio di semi, in quanto per il mio gusto al palato è troppo accentuato l’aroma e ho cambiato, in alcuni casi l’aromatizzazione in base all’uso che dovevo farne.  E’ veloce da fare, versatile e davvero, davvero buona. Dopo averla assaggiata, direte addio a quelle salsine insapore del super. Allora?? Cosa aspettate.. su, tutti in cucina!!!!



Maionese (tratta da “Accademia Montersino” di Luca Montersino)

Tempo di preparazione: 10 minuti

Ingredienti (per circa 400 g)

1 uovo
2 tuorli
1 cucchiaino di senape
Il succo di mezzo limone
20 ml di aceto
150 ml di olio di semi
100 ml di olio evo
3 o 5 g di sale

Procedimento

Versare l’olio di semi in un pentolino e farlo scaldare sul fuoco. Nel frattempo raccogliere nel bicchiere del mixer l’uovo, i tuorli, la senape, e il succo del limone e tenere da parte. Quando l’olio di semi avrà raggiunto la temperatura di 121°, versare a filo sulle uova (in modo di pastorizzarle) e lavorare con il mixer ad immersione. Incorporare l’olio evo e l’aceto, precedentemente scaldato, e continuare ad emulsionare fino ad ottenere una consistenza densa e omogenea.



La maionese fresca si conserva, grazie all’olio che è un ottimo conservante e alla pastorizzazione delle uova, per più giorni in frigorifero coperta da pellicola a contatto.

Non usare olio e/o tuorli troppo freddi.

E’ importante che l’olio sia versato lentamente e a filo mentre si emulsiona, altrimenti la maionese rischia di impazzire.

Salare solo alla fine.

L’aromatizzazione può essere cambiata per dare un gusto diverso e adattarla alle pietanze in base alle necessità.


Per chi non gradisce il gusto dell'olio di oliva o se preferite un gusto neutro, sostituite l'intera dose di olio di oliva con ugual peso di olio di semi, seguendo lo stesso procedimento.

Provate a sostituire la senape con una punta di wasabi per gli hamburger di pollo o maiale, o da accostare a dei gamberi rossi al brandy o del pesce arrosto.
Al posto dell’aceto bianco provate con l’aceto balsamico, darà un tocco particolare agli arrosti e alle carni lesse.
Oppure, semplicemente, omettete gli aromi per una semplice maionese da gustare in purezza con tutto quello che vi piace.




mercoledì 2 marzo 2016

I pesti delle meraviglie

Ebbene si, potete chiamarmi fissata!!! … Ma che ci devo fare… sarà che mi piacciono le cose semplici, sarà che queste salse si possono adattare a mille piatti, sarà…. sarà… sarà quello che sarà, ma a me piacciono da matti i pesti e le salse fredde!!!!! Ovviamente in alcuni casi (vedi utilizzo di basilico o comunque erbe fresche) bisogna che ci si rifornisca per tempo, ma con alcune basta aprire il frigo.. et voilà!!! Hai praticamente un condimento istantaneo per la pasta , o da usare su dei crostini caldi, o ancora da stemperare nel guazzetto di un bel filetto di pesce (vedi "Filetti di passera in guazzetto al pesto") oppure  (perché no?) anche per condire delle semplici patate lesse (che, fidatevi, diventeranno strepitose… provare per credere)!!! Ecco .. questo pesto l’ho usato appunto stasera sia nel filetto di merluzzo (che si sa, leggero è leggero, ma in quanto a gusto diciamolo……!!!) sia per condire le patate. Provatela e non vi deluderà.



Pesto alla siciliana

Ingredienti (per 4 persone)

150 gr ricotta (di mucca o pecora in base ai gusti)
400 pomodori rossi maturi
1 spicchio aglio
100 gr foglie di basilico fresco
50 gr tra mandorle e pistacchi
40 gr parmigiano grattugiato
100 ml (circa) olio evo
Sale e pepe nero

Procedimento

Lavare e tagliare i pomodori a metà, eliminando la parte interna e strizzandoli un po’ per eliminare piu’ possibile anche l’acqua di vegetazione, e tagliarli pezzi. Lavare le foglie di basilico e asciugarle bene con un strofinaccio pulito. Versate nel mixer (come per tutte le salse a freddo sarebbe meglio usare il mortaio ma in mancanza va bene anche il frullatore o il minipimer) i pomodori, la frutta secca, il parmigiano, l’aglio, la ricotta e per ultimo il basilico e frullare versando l’olio a filo fino a rendere tutto una crema. Aggiustare infine di sale e pepe.




Questa salsa, contenendo formaggi, non ha una lunga conservabilità se non per 1 o 2 giorni al massimo e tenuta ben chiusa in un barattolo ermetico con dell’olio a coprire a filo e in frigorifero. Comunque è consigliabile consumarla appena fatta.
La frutta secca la si può sostituire con pinoli o noci o con un misto a piacere (insomma, basta usare la fantasia).



E’ ottima per condire una pasta ma anche su dei crostini di pane nero con dei dadini di pomodoro, o ancora da usare stemperandola negli intingoli dei piatti di pesce, o per condire delle semplici patate lesse.


martedì 19 gennaio 2016

Profumo verde smeraldo

I miei genitori sono persone speciali ed io voglio un bene dell’anima ad entrambi!!!! Devo però confessarlo… ho un debole per papà (shhhhh.. non ditelo a mamma…. non vorrei che si offendesse!!!) Da quando sono nata non ricordo di averlo mai visto fermo a “rigirarsi i pollici” !!!!! Ha sempre avuto qualcosa da dover sbrigare, anche se magari rientrava stanchissimo dal lavoro….. nella sua giornata libera poi, si è sempre dilettato a cucinare (prepara una pasta asciutta molto particolare che è da leccarsi i baffi). Si diletta anche a coltivare un piccolo orticello per uso personale e praticamente è il mio fornitore ufficiale di conserve e sott’olii. L’estate scorsa suona il campanello e mi fa: “ti ho portato un po’ di basilico.. l’ho appena raccolto”…. E mi porge due buste che emanano un profumo che non posso descrivervi!!!!! Quel “po’ “ di basilico …. tutto il suo profumo… tutto il suo colore… non lo si può certo lasciare rovinare!!!!… quindi????….. cosa può conservare di più colore, sapore e profumo di questa meravigliosa erba aromatica se non un pesto? E pesto sia!!!! Non un pesto qualunque però… sarà un pesto speciale…. un pesto piccante, esattamente come il mio papà….. insomma…un pesto a modo mio.



Pesto “a modo mio”

Ingredienti

100 gr foglie di basilico freschissimo
40 gr mandorle bianche (pelate)
100 gr olio e.v.o.
1 o 2 spicchi di aglio (secondo gusto)
6 gr sale marino grosso
1 pezzetto di peperoncino rosso piccante (secondo gusto)
30/40 gr pecorino siciliano

Procedimento

Lavare il basilico accuratamente ma in maniera veloce, in modo che non si rovinino le foglie, e farlo sciugare su uno strofinaccio pulito. Iniziare a pestare l’aglio e il sale in un mortaio fino a farli diventare una crema. Aggiungere di seguito il basilico, le mandorle, il peperoncino e il formaggio usando il pestello in senso rotatorio, in modo da non schiacciare sul fondo le foglie di basilico ma pestarle sulle pareti. Aggiungere infine l’olio a filo.
Se non si dispone di un mortaio (l’ideale per fare le salse a freddo), si può “rimediare” usando un cutter o un frullatore, avendo l’accortezza di far raffreddare bene lama e bicchiere prima di cominciare a frullare, in modo da diminuire il rischio di riscaldamento della salsa che farebbe assumere alla stessa un colore troppo scuro. Un altro metodo può essere quello di aggiungere un cubetto di ghiaccio (non esagerare o si rischia di “annacquare” la salsa) insieme agli altri ingredienti, tranne l’olio che va aggiunto sempre a filo mentre si frulla il tutto.
Se non si ama un gusto particolarmente piccante basta avere l’accortezza di eliminare i semini contenuti nella bacca.
Questa salsa può essere conservata, coperta di olio a filo, in piccoli barattoli da 50/80 gr circa e congelata. In questo caso consiglio di non usare il formaggio per prepararla, ma aggiungerlo al momento dell’utilizzo, amalgamandolo alla stessa con qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta. Per l’utilizzo scongelare in frigo o a temperatura ambiente.