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domenica 15 aprile 2018

Il coniglio al Porto secondo Totò.


Totò, al secolo Antonio De Curtis. Alzi la mano chi non ha visto un suo film almeno una volta! I suoi sono diventati un cult del cinema italiano e lui, come tutti i grandi, è stato rivalutato solo dopo la sua morte.  Il mio preferito? “Miseria e nobiltà”, un film che mette in evidenza il contrasto di una lussuosa e opulenta nobiltà con la drammaticità della povertà che deve sbarcare il lunario come può in un’epoca difficile e dura per chi non era titolato. La scena più emblematica è quella di Totò, carponi sul tavolo imbandito, che addenta degli spaghetti e il cibo è, più o meno, il filo conduttore di tutto il film. Oggi, nella giornata a lui dedicata, il Calendario del Cibo Italiano ha creato, con la collaborazione di alcune blogger che ne fanno parte, un menù con altrettante ricette tratte dal libro “Totò. Fegato qua fegato là, fegato fritto e baccalà” di Liliana De Curtis (figlia dell’attore) e Matilde Amorosi edito da Rizzoli. Tra queste ritroverete anche la mia che vi descrivo qui sotto e che vi raccomando di provare perché è davvero buona buona. Troverete il menù completo qui, provatelo… sarà un po' come stare a tavola con il grande Totò.

Coniglio al Porto


Ingredienti (per 4 persone):

1 coniglio a pezzi
2 bicchieri di Porto
1 cucchiaio di farina
1 cipolla
1 tazza di passata di pomodoro
1 manciata di basilico
1 rametto di menta
1 ciuffo di prezzemolo
1 cuore di sedano
1 tazzina di capperi
20 olive verdi snocciolate
1 melanzana
1 peperone
2 patate
Olio extravergine d’oliva
Olio di semi da frittura (io uso quello di arachidi)
Sale e pepe

Procedimento

In una pirofila di vetro disporre i pezzi del coniglio, senza sovrapporli, insieme allo spicchio di aglio, il prezzemolo e un bicchiere di Porto. Lasciare marinare, coperto, per circa quattro ore, quindi asciugare bene il coniglio, infarinarlo leggermente e farlo rosolare in una padella con olio di oliva. In una casseruola a parte fare soffriggere in olio cipolla e sedano tritati. Aggiungere capperi, olive e passata di pomodoro, mescolare bene e lasciare cuocere per 10 minuti circa. Unire il coniglio rosolato precedentemente e aggiustare di sale e pepe. Coprire e continuare la cottura a fiamma bassissima per 1 ora circa (nel caso il fondo asciugasse troppo aggiungere brodo vegetale o acqua bollenti). Nel frattempo tagliare patate, melanzana e peperone a dadi e friggere in abbondante olio di semi. Asciugare le verdure dall’olio in eccesso su carta da cucina (o per fritti) e unirle al coniglio lasciando cuocere per altri 10 minuti. Unire la menta e il basilico spezzettati, l’altro bicchiere di Porto, lasciare evaporare il vino e servire caldo.





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martedì 27 febbraio 2018

Il mio Dijion beef and mushroom per il Club del 27


Ed è di nuovo il 27! “Che novità!” direte voi. Già… il 27, ogni mese, è il giorno del Club. Quale? Non siete ancora abituati? Ma il Club del 27 (ovviamente)! E come tutti i mesi abbiamo una ricetta, tra tante, da scegliere e riprodurre. Questo mese tra zuppe asiatiche, spezzatini in pentola, tajine, sandwiches, pudding e chi più ne ha più ne metta, è stato davvero dura scegliere. “All in one pot” ovvero, tutto in pentola. E io avrei messo mano in almeno ¾ di tutto appena ho letto… diciamo anche tutto và! Poi, però, la scelta è stata inevitabile. Carne, funghi senape e timo… potevo fare altro? Ho cominciato a sbavare già da subito. Quindi… Dijion beef and mushroom fu! Uno spezzatino buono, cremoso e caldo, il classico confort food che piace sempre in ogni caso… a casa mia di sicuro è cosi visto che i piatti erano quasi immacolati dopo aver finito la cena. E di certo piacerà anche a voi ne sono sicura! A proposito, vi consiglio di fare un giro sulla pagina del Club del 27, troverete sia questa che tante altre ricette tutte da provare!



Dijion beef and mushroom

Tempo di preparazione: 1 ora e 30 minuti circa

Ingredienti (per 4 persone):

2 o 3 cucchiai di olio vegetale
450 g di funghi freschi tipo champignon, puliti e tagliati in quattro
1 cipolla tritata
3 spicchi di aglio tritati
700 g di lombata di manzo tagliata in pezzetti da 3 cm circa
½ cucchiaino di sale fino
¼ di cucchiaino di pepe nero
160 ml di brodo di carne
160 ml di vino bianco secco
3 cucchiai di senape di Dijon
1 cucchiaio di foglioline di timo fresco o 1 cucchiaino di timo secco
2 cucchiai di burro morbido
2 cucchiai di farina

Procedimento

Preriscaldare il forno a 180°C. In una casseruola che possa andare in forno, scaldare un cucchiaio di olio a fuoco medio-alto, aggiungete funghi, cipolla e aglio e fate cuocere mescolando per circa 6 minuti o fino a quando i funghi saranno teneri e cominceranno a brunire, poi trasferire tutto in una ciotola. Cospargere la carne con sale e pepe e nella stessa pentola fare scaldare un altro cucchiaio di olio sempre a fiamma medio-alta, rosolare metà della carne e trasferirla nella ciotola con i funghi. Ripetere il procedimento con la carne rimanente aggiungendo altro olio se necessario. Rimettere tutta la carne e i funghi nella pentola, aggiungere il brodo, il vino e la senape. Portare a bollore sul fuoco, mescolando per amalgamare. Trasferire in forno con coperchio per un’ora. In una ciotolina amalgamare il burro e la farina e aggiungere il composto alla carne, insieme al timo. Proseguite la cottura sempre in forno e a pentola coperta per altri 30 minuti o fino a che la carne non sarà tenera e la salsa leggermente addensata. Servite con pane tostato all’aglio, se gradite, foglioline di timo fresco e un contorno facile e veloce come delle verdure al vapore o un’insalata.






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giovedì 25 gennaio 2018

White Lady, puntine e allegria… come ti converto un cocktail!

Le sfide dell’MTChallenge hanno sempre qualcosa di stimolante ma mai come questa… la numero 69… la prima del 2018! Questa volta stimolante è solo un aggettivo astratto, perché Giulia Roberts del blog Alterkitchen, la vincitrice della scorsa sfida, ha deciso di portarci tutti sulla strada della perdizione. Alcool a fiumi ha fatto scorrere nelle cucine di tutti i membri del club e non di certo semplice alcool per alimenti! No no! Ha deciso che avremmo dovuto ingegnarci e tirare fuori un piatto da un cocktail. Tranquilli, non avete le traveggole… ho scritto proprio cocktail, uno di quelli codificati IBA… una pietanza, dolce o salata, che contenesse tutti i componenti del cocktail scelto in purezza o scomposti in parte, ma che di base abbia almeno una componente alcoolica. Ora, capirete da voi il panico che si è potuto scatenare per tutto l’MTC leggendo l’argomento del mese! Ma noi siamo tosti e potrebbe mai farci desistere un poco (?) di alcool da cui ricavare una ricetta? Assolutamente no (ovviamente)! Quindi si studia da barman, barwoman nel mio caso (bartender del mondo evitate di leggere… non vorrei offendere nessuno!) e leggendo e informandosi (di cocktail non ci capisco assolutamente niente o quasi!), provando e assaggiando ho trovato il White Lady, un cocktail composto da:

4 cl di Gin
3 cl di Triple Sec
2 cl di succo di limone

Io ho pensato ad una versione eretica, con delle puntine di maiale marinate in uno dei componenti alcolici del cocktail e la caramellizzazione dell’altra parte per crearne una salsa. Dite la verità, siete curiosi di vedere cosa ne è venuto fuori vero? Venite con me in cucina, ci daremo tutti alla pazza gioia!



Puntine di maiale alla White Lady

Ingredienti (per 1 persona):

4 puntine di maiale
40 ml di Gin
30 ml di Triple Sec (io ho usato Cointreau)
½ limone
3 bacche di ginepro
Sale, olio
1 cucchiaio raso di zucchero semolato
Scorza e fette di limone e arancio per decorare

Preparazione


Grattugiare la buccia del mezzo limone e tagliarne 2 fette tenendo da parte il succo del limone rimanente. Condire le puntine con la buccia grattugiata e le fette di limone, il ginepro, 20 ml di Gin, 1 pizzico di sale e un filo di olio e lasciare marinare la carne, preferibilmente sottovuoto o in una busta per alimenti ben sigillata, conservandola in frigorifero per 12-24 ore. Trascorso il tempo di marinatura scolare bene la carne e asciugarla sommariamente con della carta assorbente, farla rosolare con un filo di olio unendo 2 fette del limone della marinata fino a quando le puntine non sono ben colorite. Aggiungere la marinata e il resto del Gin (20 ml) facendo sfumare bene fino a completa evaporazione della parte alcolica. Unire il cucchiaio di zucchero e il succo del limone e portare a cottura fino a caramellizzazione (all'occorrenza aggiungere uno o due cucchiai di acqua calda). Togliere le puntine dal tegame e tenerle in caldo ben coperte con dei fogli di alluminio. Eliminare l’eccesso di grasso dal fondo di cottura servendosi di un cucchiaio e riportarlo sul fuoco, aggiungere il Triple Sec e farne una riduzione (dovrà assumere una consistenza sciropposa). 
Servire le puntine con la riduzione del fondo di cottura e una grattugiata di scorze di limone e di arancio.