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lunedì 16 aprile 2018

Non chiamatela frittata... tortilla de patatas.


Argomento: MTChallenge sfida n 72… tortilla di patate. Semplice direte voi, in fondo è solo una frittata! E invece no. Non è mica tanto semplice! Punto uno: la tortilla non è una frittata, e se volete evitare che un vero spagnolo vi lanci un anatema non vi azzardate a chiamarla mai così, soprattutto in sua presenza.


Punto due: la sfida non è solo sulla tortilla classica il che, con le dovute attenzioni, può riuscire abbastanza bene anche se non si è nati in Spagna. La difficoltà è che questo mese la sfida è doppia… accanto a quella classica dobbiamo tirare fuori una tortilla rivisitata per cui vi lascio immaginare il panico! L’ideatrice di questa sfida dello “speriamo che io me la cavo”? La Mai Esteve del blog Il Colore della Curcuma, vincitrice della scorsa sfida e oramai presenza costante nei pensieri di tutta la community. Insomma, poche regole ma ben precise! Qua bisogna che i neuroni si diano da fare più del solito. Nel frattempo che loro si attivano io vi lascio la mia tortilla classica e, con la speranza di riuscire a tirare fuori qualche idea per la seconda prova, vi auguro buon appetito.


Tortilla silana

Ingredienti (per 2 persone, padella da 20 cm)

500 g di patate silane
5 uova
1 piccola cipolla di Tropea
1 rametto di rosmarino fresco
Olio extravergine di oliva
sale

Procedimento

Per la tortilla

Sbucciare e tagliare a fette sottilissime la cipolla. Lavare e tritare molto finemente gli aghi di rosmarino, unirli alla cipolla e tenere tutto da parte. Lavare e sbucciare le patate, tagliarle a pezzi irregolari (o a dadini secondo, i gusti) e

friggerle, in una capiente padella in modo che stiano tutte su un solo strato, in abbondante olio. Dopo circa 5 minuti (o quando le patate cominciano a dorare) aggiungere la cipolla e il rosmarino, salare mentre cuociono mescolando ogni tanto per non far bruciare le verdure. Nel frattempo, in una ciotola capiente, sbattete le uova, salarle considerando che le patate sono già condite e, quando sono ben dorate scolarle dall’olio e versarle nelle uova amalgamando bene. Versare il composto in una padella da 20 cm e lasciare cuocere su fuoco basso per circa 4/5 minuti.

Questa l'infografica di Mai con le proporzioni delle diverse padelle

 Abbiate cura di scuotere ogni tanto la padella in modo che il fondo non si attacchi. Quando vi sembra che la parte sottostante “scivola” facilmente staccandosi dal fondo senza difficoltà è il momento di girarla. Usare un piatto piano leggermente più grande della padella e, inumidendolo preventivamente per evitare che l’uovo si attacchi ad esso, poggiarlo sopra la padella girandola con un colpo secco. Far
scivolare la stessa di nuovo in padella per fa cuocere il lato crudo avendo l’accortezza però, questa volta, di “rimboccare” i bordi sotto in modo che siano stondati e la frittata abbia l’aspetto di un bel cuscino soffice. Cuocere ancora 4 minuti circa sempre scuotendo il fondo in modo che non si attacchi. La sua consistenza deve essere cremosa (gli esperti la definiscono “bavosa”) quindi non esagerare con la cottura. Quando ha assunto una colorazione dorata la tortilla è pronta.
Servire tiepida (ma e' buonissima anche fredda) accompagnata da un’insalata e salse a piacere. Quella che propongo sotto è fresca e semplicissima da fare.

Salsa fredda di pomodori marinati

Ingredienti

4 pomodori ramati
6 olive verdi snocciolate condite al peperoncino
1 spicchio di aglio
Basilico
½ cucchiaino di peperoncino di Caienna in polvere
Olio extravergine di oliva
Sale

Procedimento

Spellare i pomodori, eliminarne i semi e tagliare la polpa a cubetti piccoli. Versare tutto in una ciotola che sarà usata per il servizio e tenere da parte. Tritare finemente l’aglio e grossolanamente le olive unendo tutto alla dadolata di pomodori. Aggiungere il peperoncino e l’olio, aggiustare di sale e lasciare marinare coperto in frigorifero per un’ora. Prima di servire unire il basilico spezzettato e mescolare bene.





Grazie per essere passato. Mi farebbe piacere conoscere la tua opinione sull'articolo quindi, se ti va, lascia un commento. Se vuoi lasciare anche un like come segno di apprezzamento mi faresti felice. A presto.

lunedì 30 ottobre 2017

I pasties autunnali

Girando per il web si fanno sempre “incontri” molto interessanti. Io, che cerco sempre spunti per imparare, potevo mai trovare qualcosa che esula dalla cucina? Non sia mai! Così mi ritrovo a scrivere, per la prima volta, di una ricetta che non conoscevo… non prima di “approdare” su Re-Cake 2.0 dove le admin, Alessandra e Giulia, scelgono mensilmente una ricetta e la rielaborano proponendola ai membri del gruppo che hanno la possibilità di sperimentarla riproducendola. Questo mese è la volta dei Pasties, uno street food tipico della Cornovaglia e solitamente ripieno di carne e verdure. Vista la stagione però Alessandra e Giulia hanno pensato di variare il ripieno e lo hanno “autunnizzato” con zucca e castagne. Il guscio è friabile e racchiude bene un ripieno soffice e particolare. A noi sono piaciuti molto, che ne dite di provare a farli? Non vi deluderanno!



Pasties con porri, zucca e castagne

Ingredienti:

Per la pasta
100 g di burro
400 g di farina 0
100 di burro
1 cucchiaino di sale

Per la farcia
300 g di porri
350 di zucca
25 g di burro
1 cucchiaio di farina
100 ml di Porto (o altro vino liquoroso)
300 ml di brodo vegetale
200 g di castagne cotte
1 cucchiaio di erbe aromatiche miste (rosmarino, salvia)
Sale, noce moscata e pepe

Per spennellare
1 uovo

Procedimento

La pasta.
Mettete il burro e la farina nel bicchiere del mixer e azionarlo fino a formare delle briciole. Aggiungete l’altra dose di burro e il sale e azionate di nuovo il mixer aggiungendo qualche cucchiaio di acqua fredda (6/8) circa, dipende dalla farina) e azionate di nuovo la macchina in modo da formare un impasto morbido ma non appiccicoso. Trasferire tutto su una spianatoia ed impastare fino a formare un impasto liscio e sodo. Avvolgere in una pellicola per alimenti e lasciare riposare in frigorifero per almeno 30 minuti (meglio se tutta la notte).

La farcia.
Mettete il burro in un tegame e farvi rosolare dolcemente i porri, lavati e affettati, portandoli a cottura aggiungendo, se necessario, qualche cucchiaio di brodo vegetale. Unire la zucca e cuocere per 5 minuti. Aggiungere la farina amalgamandola bene al resto, unire il vino lasciandolo ridurre della metà. Continuare la cottura per altri 5 minuti dopo aver aggiunto il brodo, unire le castagne sminuzzate, le erbe tritate e un pizzico di noce moscata. Aggiustate di sale e pepe, lasciate insaporire e trasferite in una ciotola lasciando raffreddare il tutto.

Composizione.

Lavorare l’impasto in modo da renderlo nuovamente plastico e stenderlo ad uno spessore di 5 mm.  Copparlo con un tagliapasta rotondo di circa 8 cm, mettere un cucchiaino di impasto su ciascun cerchio e chiudere a mezzaluna dopo aver leggermente inumidito i bordi per farli saldare meglio. Disporre tutti i pezzi su una teglia rivestita di carta forno e mettere a raffreddare in frigorifero per qualche minuto. Spennellare di uovo sbattuto e cuocere in forno a 180°C per 30 minuti circa.


NB: I pasties sono un classico street food inglese a base di carne e verdure e in genere hanno una misura che permette di poterli tenere con una mano. Coppati con dei cerchi di misura più piccola (come quelli sopra) permettono di farne un finger adatto anche ad un buffet, un aperitivo o anche come antipasto.



Con questa ricetta partecipo a Re-Cake 2.0 di ottobre.



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venerdì 21 luglio 2017

A proposito di Tonno.

La storia è la radice di ogni popolo e la sua memoria andrebbe sempre custodita. 
E, se il Calendario del Cibo Italiano dedica un’intera giornata al tonno, si può non ricordare le tonnare? Una Tonnara, la più importante della Calabria, si trova a Bivona, un piccolo centro in provincia di Vibo Valentia. Una bellissima struttura che conserva ancora la memoria di un lavoro antico e difficile, la cui storia è raccontata in una pubblicazione di Antonio Montesani, “Le Tonnare di Bivona – I resti di una cultura del mare” a cura dell’Associazione Turistica Pro Loco di Vibo Marina. Potrete trovare un’interessante intervista (scritta a "quattro mani" con Anna Laura Mattesini di EatParadeBlog) , rilasciata proprio per il Calendario da Massimiliano Dicosta, sulla struttura stessa e sui vari progetti che la riguardano nell’articolo della pagina nella giornata tutta dedicata al tonno. 
Io ho avuto, tra l’altro, la fortuna di poter conoscere l’ultimo Rais di Bivona, il Sig. Nunzio Canduci. Una persona d’altri tempi, orgoglioso e fiero di quello che è stato il suo lavoro di una vita e felicissimo di poter raccontare come funzionava l'organizzazione della tonnara. Mi ha raccontato del suo arrivo in paese, del rispetto dei paesani e del lavoro che ruotava intorno alla struttura. Perché’ non si trattava solo della pesca dei tonni in sé, ma intorno vi era il lavoro di tutto il paese, da chi sceglieva e raccoglieva il legname per le barche, ai fabbri per i chiodi, a chi lavorava il sughero per i galleggianti, alle cave da cui si ricavavano le pietre per gli ancoraggi delle reti. Infine, le reti stesse, lavorate dalle donne del paese e fatte con fibre vegetali che permettevano poi di non doverle ritirare a fine stagione, ma venivano letteralmente tagliate e lasciate cadere sul fondale in quanto non creavano problemi alla fauna e alla flora marina. Non vi nascondo che è stata una grande emozione ascoltarlo, e di questa lunga e interessante chiacchierata potrete trovarne una parte sul canale youtube del Calendario. Vi consiglio di ascoltarlo, vi incanterà come ha incantano me.

Mi domando se magari potrebbe piacere anche a lui la ricetta di cui voglio parlarvi oggi a proposito del tonno. È una preparazione veloce (il condimento ha l’esatto tempo di preparazione della cottura della pasta) e facile, adattissima alle giornate estive. Io ho usato del tonno al naturale, ma dei bei cubetti di tonno fresco, magari tagliati un po’ piccoli, saranno sicuramente ottimi. Siete curiosi? Allora seguitemi in cucina.



Fusilli al tonno mediterraneo

Tempo di preparazione: 15 minuti circa

Ingredienti (per 4 persone)

320 g di fusilli
280 g di tonno in tranci al naturale sgocciolato
¼ di cipolla
2 spicchi di aglio
1 cucchiaio di capperi sotto sale
4 filetti di acciuga sott’olio
1 pezzetto di peperoncino (facoltativo)
6 olive verdi snocciolate
Scorza di ½ limone grattugiata
½ bicchiere di vino bianco secco
Basilico
Prezzemolo
Origano Sale, pepe, olio e.v.o.

Procedimento



Mettete, innanzitutto, la pentola con l’acqua per la pasta sul fuoco. Nel frattempo che questa inizia a bollire preparate un battuto con la
cipolla, l’aglio, i capperi precedentemente dissalati, i filetti di acciuga sgocciolati dall’olio, prezzemolo, basilico e il peperoncino se lo gradite. Versare tutto in una padella antiaderente, precedentemente riscaldata con abbondante olio evo (sarà il condimento della pasta) e lasciare rosolare, facendo attenzione che non bruci, a fuoco dolce. Aggiungere il tonno, spolverare di origano facendo insaporire qualche minuto, e sfumare con il vino lasciando evaporare la parte alcolica. Un paio di minuti prima di spegnere il fuoco aggiungere le olive tritate grossolanamente. 

Cuocere la pasta molto al dente e, quando è pronta, saltarla in padella con il condimento portandola a cottura mantecando con la sua acqua. 

Servire caldo cospargendo con un trito di basilico e prezzemolo e la scorza del limone grattugiata.



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sabato 4 marzo 2017

Morbida, soffice e... terapeutica focaccia

Giornata pesante? Avete litigato con il partner? Il figlio è tornato a casa con un due sul compito in classe? Il vostro cane vi ha distrutto il divano? Niente è più terapeutico di un bell’impasto da “addomesticare” con le vostre mani!!! Sia chiaro, non vi risolve i problemi in ufficio e quel due sul compito sempre due rimane, però volete mettere poter “schiacciare” tra le dita tutti i rospi che avete dovuto mandare giù a causa del vostro capo? Questa è esattamente la mia valvola di sfogo quando avrei bisogno di mandare il mondo per aria. Trasformare della semplice farina unita all’acqua in un qualcosa che piano piano diventa quello che voglio per me’ è più che gratificante. È vero, mi faccio aiutare dalla mia “bimba” (la mia piccola planetaria che adoro) ma ogni impasto di pane, pizza o brioche che sia, va sempre finito a mano. La sensazione che mi dà una materia che cambia consistenza mano a mano che la si lavora, per me è come una valeriana. Ad ogni affondo della mano nella sofficità dell’impasto è come se il nervosismo si trasformasse in energia buona.
Da un bel po’ ero in cerca di una ricetta per la focaccia barese che mi piacesse, ma i vari tentativi fatti mi hanno sempre delusa. Poi, qualche settimana fa, dopo l’ennesima pessima giornata, girando un po’ sul web mi sono imbattuta in questa. “Ne ho provate tante, visto che ho bisogno di sfogarmi quasi quasi…..” Vi dirò, già solo dall’impasto ho capito che non l’avrei più lasciata! Soffice, morbida, davvero una goduria. E vi posso assicurare che anche il giorno dopo (sempre se ci arriva!) è di una sofficità da non credere. La ricetta originale è dei Fables de Sucre, io ho diminuito la dose di lievito con il conseguente prolungamento dei tempi di lievitazione. In fondo alla ricetta troverete anche un’altra piccola variante tutta personale. Detto questo adesso andate a “strapazzare” un po’ il vostro impasto e ricordate che ogni schiacciata a lui è una soddisfazione presa nei confronti di chi vi ha irritato! 
Buon lavoro.



Focaccia barese

Ingredienti (per una teglia rettangolare 30 x 25 cm)

350 gr di semola rimacinata di grano duro
130 gr di patate lesse
220 gr di acqua
1 gr di lievito di birra
7 gr di zucchero
11 gr di sale
22 gr di olio evo
Pomodori rossi a grappolo q.b.
Olive nere q.b.
Origano q.b.
Sale grosso q.b.



Procedimento

Versare nella ciotola della planetaria la semola, le patate lesse fredde e schiacciate, lo zucchero, il lievito sbriciolato e metà acqua. Cominciate a lavorare aggiungendo man mano l’acqua rimanente e il sale fino a che non risulta un impasto omogeneo ed elastico (circa 10 minuti a velocità 1,50). Considerate sempre che l’assorbimento dell’acqua può variare in base all’umidità dell’ambiente e, soprattutto del tipo di farina che usate, quindi può essere che magari non vi servirà tutta. Quando l’impasto si sarà staccato dalle pareti lasciandole ben pulite cominciate ad aggiungere l’olio in due volte, facendo assorbire bene prima di aggiungerne altro. Continuare ad impastare fino a che non risulti un impasto liscio,
morbido ed elastico. Una volta finito rovesciare l’impasto su una spianatoia e, con l’aiuto di un tarocco, pirlatelo e trasferitelo in una ciotola unta di olio. Coprite con pellicola e mettete a lievitare a 28° fino al raddoppio del volume.
Una volta lievitato, trasferire l’impasto adagiandolo in una teglia ben oleata (o ricoperta di carta forno) stendendolo delicatamente con i polpastrelli in modo da ricoprirne tutta la superficie. coprite con pellicola e, di nuovo, mettete a lievitare a 28° fino al raddoppio.  
Condite la superficie della focaccia con l’olio, i pomodori tagliati a fette spesse (il taglio va rivolta sempre verso l’alto), le olive, l’origano e il sale grosso.
Infornate a 220° C per 20 minuti circa. Ricordate che ogni forno lavora a sé quindi ognuno conosce il proprio di conseguenza controllate e regolatevi in base al forno che avete. Va servita calda, magari farcita con mortadella o affettati di vostro gusto, ma è ottima anche fredda (il giorno dopo è ancora di una sofficità incredibile).

Un ultimo appunto: io ho provato a variare e. in mancanza di patate lesse, le ho sostituite con la stessa quantità di purè. In questo caso ho diminuito la dose di olio portandola a 10 gr, e di sale (5 gr).


giovedì 21 luglio 2016

Sognando spiagge e mare.

Al momento l’unica cosa che sogno è una sdraio su una di quelle spiagge bianche e deserte di un’ isola tropicale, con un unico rumore di sottofondo: il mare. Niente rumori molesti, niente chiasso e nessun ombrellone nel raggio di 10 km!!! Beh, in verità, le spiagge della mia Calabria danno l’imbarazzo della scelta perché comunque sono variegate ed estese. Dalla sabbia, alla ghiaia, alla roccia…… ce n’è davvero per tutti i gusti, ma sono facilmente raggiungibili per il mio canone attuale di sopportazione!!! Io avrei proprio bisogno di un’isola deserta.. due palme, un’amaca e il mare!!!!! Tanto sognare non costa nulla!!! E comunque i sogni accendono la fantasia In effetti questo piatto è nato proprio così, immaginando queste isole tropicali, profumi e sapori insoliti (o quasi) si mischiano e si fondono in un insalata fresca e delicata dai colori dorati del sole. Le dosi della vaniagrette sono variabili in base ai gusti. A noi è piaciuta così, con un condimento un po’ aspro che sia di contrasto con la dolcezza di gamberi e mango. E’ un piatto un po’ particolare ma semplice, è perfetto da portare in spiaggia, per un pic-nic ma anche come finger food. Farete un figurone con i vostri ospiti. Allora che aspettate?? Di corsa a fare la spesa e poi… tutti in cucina!!!


Insalata di riso con gamberi e mango

Ingredienti (per 4 persone)

280 g di riso parboiled
300 g di gamberi puliti
4 gamberoni
1 mango maturo
½ mazzetto di rucola
10 pomodori ciliegino
Brandy
1 cucchiaio di salsa di soia
1 limone (succo e scorza grattugiata)
Sale, pepe e olio e.v.o.

Procedimento


Cuocere il riso, in acqua bollente salata, per il tempo indicato sulla confezione.  A cottura ultimata passarlo sotto l’acqua fredda per fermare la cottura, scolarlo bene e versarlo in una ciotola abbastanza capiente. Intanto che cuoce il riso, lavare rucola e pomodorini, tagliare la prima grossolanamente e i secondi a metà (anche in quattro se sono abbastanza grandi) tenendoli da parte separatamente. Sbucciare il mango, tagliarlo a tocchetti e tenerlo da parte in una ciotolina (cercate di raccogliere l’eventuale succo che servirà per la vaniagrette.) Rosolare, in 2 padelle separate,  gamberi e gamberoni con un filo di olio. Quando hanno assunto un bel colore brunito versare il brandy e fiammeggiare per far evaporare la parte alcolica, quindi condire con sale, pepe e tenere in caldo, fuori dal fuoco. Preparare una vaniagrette con olio, sale, pepe, salsa di soia, succo di limone e il succo ricavato dal mango emulsionando bene con una forchetta. Versare nella ciotola con il riso, ormai freddo, gamberetti, pomodorini mango e condire con la vaniagrette amalgamando bene tutto. Per ultimo aggiungere la rucola e ¾ della scorza del limone grattugiata, dare un’altra mescolata e servire guarnendo con 1 gamberone, qualche foglia di rucola e il resto della scorza del limone.



PH by Gianpaolo Musolino

martedì 19 aprile 2016

Finalmente la bella stagione!!!

Decisamente le temperature si sono alzate già da un po’ (se mai sono state basse, visto lo strano inverno passato!!!)….. Per contro, con le temperature che si alzano, si abbassa la voglia di ­­­cibi elaborati!!! Quindi??? Quindi… insalate!!!! Verdi, rosse, miste, di pollo, di cereali, di riso….. e di pasta!!! Tutte veloci, fresche, e troppo, troppo buone!!! Eh si… ecco un’altra di quelle cose che adoro (come se ci fosse qualcosa in cucina che non mi piace!!!) e in cui lascio andare la fantasia, libera di provare accostamenti di gusti e colori che fanno i piatti da mangiare già solo con gli occhi. Questo è uno di quegli esperimenti che ho provato tempo fa e il più richiesto a casa mia quando si ha voglia di gusto e freschezza (mio figlio dice che crea dipendenza), soprattutto in estate. E’ molto gustosa e versatile (con alcune sostituzioni diventa un secondo strepitoso!!! Ma ve ne parlerò in un altro post) e, avendo il vantaggio di poterla preparare in anticipo, adattissima per dei pic-nic fuori porta. Insomma….. tutta da provare!!! Quindi… tutti in cucina… sono certa che anche voi, dopo averla assaggiata, diventerete insalatadipendenti.



­­Farfalle allo zafferano con peperoni, tonno e rucola

Ingredienti (per 4 persone)

320 g di farfalle rigate
Una bustina di zafferano
2 peperoni rossi
240 g di tonno in olio di oliva
20 g di rucola
1 spicchio di aglio
Mezzo limone
Origano, sale e olio e.v.o.



Procedimento

Ungere uniformemente la superficie dei peperoni, farli grigliare in forno fino ad abbrustolire la pelle e, appena sfornati, conservarli chiusi in un sacchetto di carta fino al giorno dopo. Questo farà si che la pelle si stacchi facilmente.

Pulire i peperoni dalla pelle e dai semi, tagliarli a tocchetti e trasferirli in una ciotola condendoli con lo spicchio di aglio tagliato a lamelle spesse, sale, il succo del limone (tenete da parte la scorza grattugiandola prima), origano e olio. Mescolare bene e lasciare insaporire per almeno 1 o 2 ore in frigo. Cuocere la pasta in acqua salata e zafferano, scolarla e fermare la cottura passandola sotto l’acqua fredda. Versarla su un canovaccio pulito per eliminare i residui di umidità e trasferirla in una insalatiera abbastanza capiente. Condire con un filo di olio, il peperone marinato (avendo cura di eliminare preventivamente le lamelle di aglio che avranno ormai rilasciato il loro aroma), delle scaglie di tonno e la rucola tagliata grossolanamente con una forbice direttamente sulla pasta. Mescolare per amalgamare bene tutto, cospargere di buccia di limone grattugiata e servire fredda.


sabato 27 febbraio 2016

Quando la "dieta" si fa golosa

Direi proprio che, dopo quasi una setti­­­mana che stai a zonzo in giro per l’Italia (bellissimo viaggiare …  una delle passioni più grandi che ho … insieme alla cucina e alla pasticceria ovviamente!!!!) è d'obbligo mettersi a dieta!!!! Se poi la settimana è comprensiva del Massari Day , cioè uno dei giorni più speciali e fantasmagorici che un appassionato di pasticceria può immaginare (tradotto, tra i dolci più buoni che io abbia mai assaggiato), la parola dieta entra di dovere nel mondo di qualsiasi cucina. Però, vi dirò la verità, è una parola che non riesco a digerire tantissimo (per niente)… quindi??? Come rimediare???? Riso…. Già così mi sento più leggera!!!.... E anche un po’ pinocchio!!! Su su che poi così da malaticci non è… basta leggere gli ingredienti… vedrete che vi piaceranno… Quindi… all’opera.... e buon appetito!!!!!

NB: e' carina anche come idea finger food in bicchierini o ciotoline.
        Tutti i tipi di riso integrali, contrariamente a quelli "bianchi",           hanno una cottura che parte da acqua fredda.





Insalata tre colori

Ingredienti (per 4 persone)

60 gr riso rosso
60 gr riso venere
100 gr riso parboiled
200 gr gamberetti
200 gr porri
200 gr pomodori ciliegino
2 cm zenzero fresco
20 ml brandy
Mezza noce di burro
Prezzemolo
Olio e.v.o., sale, pepe nero
Buccia grattugiata di mezzo limone




Procedimento


Cuocere i tre risi in acqua salata separatamente (il rosso e il venere vanno cotti per 30/35 minuti partendo da acqua fredda), scolarli e passarli sotto l’acqua fredda per qualche secondo in modo da fermare la cottura e versarli in una ciotola capiente. Nel frattempo rosolare il porro, tagliato a rondelle sottili e ben lavato, in due cucchiai di olio facendolo stufare con due cucchiai di acqua e un pizzico di sale. A parte far rosolare  i gamberetti per un paio di minuti nel burro con un pizzico di sale e lo zenzero grattugiato. Appena hanno preso colore, sfumare con il brandy e condire con il pepe. Condire i tre risi con i pomodorini tagliati a metà (in 4 se sono abbastanza grandi), i gamberetti, i porri, un filo di olio e la buccia del limone grattugiata. Mescolare amalgamando bene e servire spolverizzando di prezzemolo tritato.








sabato 16 gennaio 2016

Alla ricerca del sole

L’inverno mi mette malinconia….. ­­­­­­­In molti adorano la pioggia e il freddo (mi domando come si può adorare la pioggia!!!!). Io invece sono patologicamente metereopatica e le giornate grigie non fanno certo bene al mio umore!!! Per stare bene ho bisogno della luce… del calore… del sole!!!  Ecco… il sole…. !!!! E quando il sole non c’è che si fa?? Lo si cerca da qualche altra parte… in un sorriso magari, nello sguardo di chi ami, nella pagina di un libro… oppure… in un piatto!!!! Questo è il piatto perfetto dove trovare il sole dell’estate con tutti i suoi colori. Provatelo… e poi fatemi sapere.



Il sole nel piatto


Ingredienti (per 4 persone)

200 gr cous cous
½ peperone rosso
½ peperone giallo
½ peperone verde
1 zucchina
1 carota
1 scalogno
8 pomodorini ciliegino
150 gr petto di pollo
200 gr gamberetti sgusciati
Curcuma
Prezzemolo (o coriandolo)
Sale, pepe nero, olo e.v.o.

Procedimento

Tagliare a cubetti,  non troppo piccoli, tutte le verdure e tritare grossolanamente lo scalogno. Tagliate il petto di pollo a striscioline e tenere da parte. Far saltare, tenendole croccanti, ciascuna verdura separatamente con un filo di olio e appena di sale e pepe. Quando sono cotte, rimetterle tutte insieme in padella, aggiungere della curcuma e farla tostare leggermente. Amalgamare velocemente con qualche cucchiaio di brodo vegetale (o acqua calda) e spegnere il fuoco.  A parte fate saltare, separatamente, pollo e gamberetti entrambi con un pizzico di sale e pepe e tenere da parte. Tagliate i pomodorini in otto e tenete da parte.  Preparate il cous cous seguendo le indicazioni della scatola (io ho aggiunto ancora un pizzico di curcuma nell’acqua prima di versare il cous cous per dargli un po’ di colore). Quando è pronto, versatelo in una ciotola e unitevi le verdure cotte, il pollo, i gamberetti e i pomodorini a pezzi mescolando e amalgamando bene il tutto. Servite decorando con del prezzemolo tritato.


Buon appetito.