mercoledì 11 maggio 2016

In principio era un'insalata.

“Quando in testa ti s’inculcano delle idee che non riesci a mandare via in nessun modo, l’unica cosa che puoi fare è seguirle”. Parole di una donna saggia che mi hanno sempre accompagnato fin da piccola, nonostante, a volte, mi viene voglia di lasciare stare !!! In questo caso, più  che  un’idea inculcata era davvero un’ossessione (o quasi)!!!! Tutte le volte che mi trovavo davanti al banco della frutta mi assaliva la smania di prendere agrumi e finocchi e farli diventare un primo piatto. Avete presente l’insalata di arance che si fa in Sicilia? Ecco, proprio quella!!! Le sue origini risalgono agli arabi che, in seguito alle invasioni dell’isola sicula, come lascito culturale, hanno portato anche questa ricetta tra le tante perle gastronomiche della loro cultura.   Per la verità, a casa, la mia mamma la fa aggiungendo anche  i limoni, e da li sono partita. L’unica cosa, da brava calabrese quale sono, non potevo certo preparare un piatto saporito sì, ma senza un che di piccantello!!! Quindi???? Semplice, si va sul fusion….. dopotutto sono due sponde che si guardano da vicino da sempre, e le cucine sono influenzate l’una dall’altra come sempre accade a culture culinarie così vicine. Allora… vi va di accompagnarmi in cucina e provare a prepararla?
Ah, dimenticavo, permettetemi una piccola nota di orgoglio.... grazie a questo piatto, entrato nella Top 10 del giorno stilata da Sabrina Bruschi (grazie di nuovo Sabrina), ho avuto una menzione nel gruppo Chef&Maitre, e stare tra i migliori 10 piatti con tanti veri chef professionisti, per una piccola casalinga come me, fa davvero tanto piacere. Perdonatemi se ho esulato ma sono davvero contenta!!! 
E adesso.... tutti a cucinare !!!




Gran fusilli all’insalata (quasi) siciliana con finocchi, agrumi e olive


Tempo di preparazione: 30 minuti



Ingredienti (per 1 persona)

80 g di gran fusilli
1 cipollotto
½ filetto di acciuga
1 cucchiaio di capperi sotto sale
1 pezzettino di peperoncino (facoltativo)
1 cucchiaio di olive taggiasche
1 arancia bionda
½ arancia rossa
½ limone
½ finocchio
Sale, pepe, olio e.v.o., aneto
Granella di pistacchio

Procedimento


Sciacquare più volte i capperi e metterli a bagno in acqua fredda per eliminare il sale superfluo. Grattugiare parte della buccia degli agrumi, tagliare il resto a julienne (servirà per la decorazione), avendo cura non prendere la parte bianca (albedo) più amara, e mettere da parte. Pelare i frutti a vivo e ricavarne gli spicchi  (lavorate sopra una terrina in modo da raccogliere l’eventuale succo). 



Tritare la parte bianca del cipollotto, l’acciuga, i capperi, il peperoncino e soffriggere in olio di oliva. Tagliare a fette sottilissime (nel senso della lunghezza) il finocchio, unirlo al soffritto e lasciarlo stufare aggiungendo qualche cucchiaio di acqua calda. Nel frattempo, cuocere la pasta in acqua poco salata (ricordate che acciuga e capperi sono abbastanza saporiti). Unire al sugo poco più della metà degli spicchi di agrumi tagliati a tocchetti insieme al loro succo, le olive e  far amalgamare il tutto per qualche minuto finché si formerà una salsina cremosa. Scolare i fusilli e farli saltare nel condimento, aggiungendo qualche cucchiaio di acqua di cottura. Aggiungere l’aneto tritato, una macinata di pepe, aggiustare di sale (se necessario), mescolare bene e spegnere il fuoco. Spolverizzate con la scorza grattugiata degli agrumi, amalgamate il tutto e servite aggiungendo i tocchetti di agrumi freschi, la julienne di arancia e limone e, se vi piace, qualche piccola rondella verde di cipollotto. Decorare a piacere spolverizzando di scorze grattugiate e granella di pistacchio.


domenica 8 maggio 2016

Le patatine ringraziano.

Alzi la mano che non ha mai assaggiato una maionese industriale!!!! Si, proprio una di quelle in barattolo che si trovano sugli scaffali dei supermercati, disposte tutte in file ordinate che, impettite, fanno bella mostra di se. Dite la verità, non hanno tutte lo stesso sapore?? Per contro, si hanno sempre delle remore a prepararla in casa, il timore della salmonellosi è sempre dietro l’angolo e usare le uova crude si è sempre restii. Quindi… bisognerebbe accontentarsi!!! Ma perché mai poi se la soluzione c’è!?!? E la soluzione è… pastorizzare le uova!!! Un procedimento semplice la pastorizzazione, che richiede davvero poco tempo ed è di una semplicità disarmante. Basta solo munirsi di un piccolo termometro da cucina, attrezzo davvero poco costoso ma che risolve e semplifica molti procedimenti e preparazioni, rendendo più sicuro quello che portiamo in tavola. Io uso la ricetta del maestro Luca Montersino da cui ho imparato, insieme alla passione per la pasticceria, l’importanza di questa tecnica applicata a molte delle lavorazioni che richiedono (o almeno fino a qualche tempo fa richiedevano esclusivamente) le uova a crudo (vedi maionese e tiramisù). Alla ricetta originale ho apportato, per la verità, qualche piccola modifica: ho modificato le dosi degli olii, sostituendo una piccola parte di quello di oliva con olio di semi, in quanto per il mio gusto al palato è troppo accentuato l’aroma e ho cambiato, in alcuni casi l’aromatizzazione in base all’uso che dovevo farne.  E’ veloce da fare, versatile e davvero, davvero buona. Dopo averla assaggiata, direte addio a quelle salsine insapore del super. Allora?? Cosa aspettate.. su, tutti in cucina!!!!



Maionese (tratta da “Accademia Montersino” di Luca Montersino)

Tempo di preparazione: 10 minuti

Ingredienti (per circa 400 g)

1 uovo
2 tuorli
1 cucchiaino di senape
Il succo di mezzo limone
20 ml di aceto
150 ml di olio di semi
100 ml di olio evo
3 o 5 g di sale

Procedimento

Versare l’olio di semi in un pentolino e farlo scaldare sul fuoco. Nel frattempo raccogliere nel bicchiere del mixer l’uovo, i tuorli, la senape, e il succo del limone e tenere da parte. Quando l’olio di semi avrà raggiunto la temperatura di 121°, versare a filo sulle uova (in modo di pastorizzarle) e lavorare con il mixer ad immersione. Incorporare l’olio evo e l’aceto, precedentemente scaldato, e continuare ad emulsionare fino ad ottenere una consistenza densa e omogenea.



La maionese fresca si conserva, grazie all’olio che è un ottimo conservante e alla pastorizzazione delle uova, per più giorni in frigorifero coperta da pellicola a contatto.

Non usare olio e/o tuorli troppo freddi.

E’ importante che l’olio sia versato lentamente e a filo mentre si emulsiona, altrimenti la maionese rischia di impazzire.

Salare solo alla fine.

L’aromatizzazione può essere cambiata per dare un gusto diverso e adattarla alle pietanze in base alle necessità.


Per chi non gradisce il gusto dell'olio di oliva o se preferite un gusto neutro, sostituite l'intera dose di olio di oliva con ugual peso di olio di semi, seguendo lo stesso procedimento.

Provate a sostituire la senape con una punta di wasabi per gli hamburger di pollo o maiale, o da accostare a dei gamberi rossi al brandy o del pesce arrosto.
Al posto dell’aceto bianco provate con l’aceto balsamico, darà un tocco particolare agli arrosti e alle carni lesse.
Oppure, semplicemente, omettete gli aromi per una semplice maionese da gustare in purezza con tutto quello che vi piace.




domenica 1 maggio 2016

Colori e profumi in un barattolo

Primavera uguale tempo di conserve!!!! Adesso si comincia a ragionare!!! E’ finalmente iniziato il periodo della frutta bella, colorata ma soprattutto molto, molto profumata….. insomma, il periodo che io adoro!!!! E cosa c’è di meglio che racchiudere in un vasetto i colori e i profumi della bella stagione, da poter gustare quando arriva l’inverno? Questa conserva fa parte del mio comfort food quando il cielo è grigio…. E’ uno dei miei cibi consolatori quando fuori fa brutto tempo e solo il colore e il profumo del sole può tirarmi su!!! E poi…. volete mettere aprire un barattolo che ha solo frutta dentro??? Altro che confettura in barattolo del supermercato che sa solo di zucchero!!!!  E questa è solo la una delle tante che ho in mente di “propinarvi”… Il sole va conservato quando c’è, per cui…. tutti all’opera, è iniziata la stagione delle conserve!!!!



Confettura di fragole e frutti di bosco allo zenzero



Ingredienti (per 6 vasetti da 125 g)

300 g di fragole
250 g di lamponi
250 g di mirtilli
400 g di zucchero semolato
25 g di pectina
Il succo di ½ limone
2 cm di zenzero fresco (oppure 1 cucchiaino di zenzero in polvere)




Procedimento

Lavare, asciugare la frutta e tagliare a pezzettoni le fragole. Versare tutto in una capiente ciotola (meglio se di vetro) e mescolare bene con metà della dose di zucchero e di zenzero. Coprire bene con pellicola e lasciare macerare in frigorifero per 24-36 ore.
Trascorso il tempo di marinatura della frutta, filtrare il liquido in una casseruola (tenendo da parte la frutta), portare a 110°C e unire la frutta messa da parte. Aggiungere il resto dello zucchero, amalgamato bene alla pectina, e, mescolando di continuo, lasciare bollire per almeno 3 minuti. Fuori dal fuoco, aggiungere il succo del limone filtrato, il resto della dose di zenzero e rimettere sul fuoco. Riportare a bollore per 1 minuto circa (o fino alla consistenza desiderata). Invasare immediatamente (la confettura deve essere bollente) in vasi puliti, sterilizzati e asciutti.



Per una sterilizzazione più sicura, immergere i vasi, pieni e ben chiusi, in acqua bollente, spegnere il fuoco e lasciare in immersione per 15 minuti in modo che la temperatura raggiunga il cuore del contenuto.



Raffreddare delicatamente l’acqua di cottura per evitare lo shock termico e l’eventuale rottura dei vasetti.

E’ ottima a colazione con pane e burro o fette biscottate, ma è sorprendente come accompagnamento di  formaggi saporiti come caprini, pecorini, ecc. (io l’ho servita con un pecorino di Calabria a latte crudo).