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mercoledì 5 giugno 2019

Il pistacchio gelato che veniva dal freddo e il suo croccante.


Il gelato è una delle cose più buone che si possano mangiare… e anche una delle più’ facili da fare (almeno per me!). Ma… avete mai provato a fotografare una coppetta di gelato quando la temperatura dell’ambiente circostante va oltre i 30°C? Avete presente quelle belle palline tutte precise e ben formate che vi guardano dalla coppetta appena fatta? Ecco… non è questo il caso! Una parola sola… disperazione! Però, se a fotografarlo ho sudato sette camicie, a prepararlo non ci ho impiegato poi così tanto! Bisogna solo fare attenzione ad essere precisi con i pesi ed avere quel tanto di pazienza che porta sempre a risultati davvero spettacolari! Ho approfittato sia della pasta di pistacchio, sia del Pistacchio Verde D.O.P. di Bronte de I Dolci Sapori dell’Etna (ricordate? Vi avevo parlato dei prodotti che ho preso durante la mia visita in Sicilia.) e il risultato è stato davvero incredibile! Un gelato cremosissimo e con tutto il profumo dei veri pistacchi di Bronte… qualcosa di cui dover fare necessariamente il bis! La ricetta è dei Fables de Sucre e l’ho “prelevata” dai file del gruppo Facebook “Noi il gelato lo facciamo in casa!!” con l’unica variante dell’aggiunta del croccante di pistacchio. Se amate il gelato al pistacchio vi consiglio di provare a rifare questa ricetta… se non lo amate… vi consiglio di provare a farla lo stesso, credetemi… dopo lo amerete anche voi alla follia!




Gelato al pistacchio e croccante

Ingredienti:

Per il gelato
435 g di latte fresco intero
120 g di zucchero semolato
10 g di destrosio
150 g di panna
30 g latte in polvere magro
4 g di farina di semi di carrube
45 g pasta di pistacchio
45 g di croccante di pistacchio

Per il croccante
100 g di sciroppo di glucosio
100 g di zucchero semolato
100 g di pistacchio
10 g di burro

Procedimento

Per il croccante
Versare lo sciroppo di glucosio in un pentolino di acciaio con fondo spesso e portarlo a bollore su fuoco dolce. Unire un po’ alla volta lo zucchero e mescolare fino a farlo sciogliere completamente. Portare tutto a 160°-170°C, allontanare dal fuoco e aggiungere i pistacchi, precedentemente scaldati, e il burro, mescolare bene fino a completo scioglimento del grasso, riportare sul fuoco e far staccare il caramello dai bordi. Trasferire il composto su un tappetino di silicone e, lavorando con lo stesso per evitare che si raffreddi, portare le parti esterne verso l’interno per amalgamare bene. Stendere il composto il più sottile possibile tra due tappetini di silicone e tagliare, ancora caldo nella forma desiderata.
L’intero procedimento deve essere molto rapido in modo che il caramello non si solidifichi rendendo impossibile l’intera operazione.
In mancanza dei tappetini (preferibili in quanto trattengono bene il calore del composto) si possono utilizzare dei fogli di carta forno ben oleati, tenendo presente che questi ultimi presentano comunque delle difficoltà sia nella dispersione del calore, sia nella maneggevolezza del procedimento.
Si conserva in scatole di latta con chiusura ermetica.

Per il gelato
Tritare a coltello il croccante riducendolo in piccole briciole e tenere da parte. Unire tutte le polveri in una ciotola e mescolarli bene. Portare sul fuoco latte e panna portandoli a leggero bollore e versarli caldi sulle polveri mescolando con una frusta fino a rendere tutto una miscela liscia e omogenea. Riportare il composto sul fuoco e cuocere fino a raggiungere la temperatura di 85° C mantenendola per due minuti circa (si raccomanda l’uso di un termometro). Allontanare il composto dal fuoco, trasferirlo in un bricco della capienza adeguate e, dopo aver fatto stiepidire la miscela, aggiungere la pasta di pistacchio mixando con un frullatore ad immersione per emulsionare bene gli ingredienti. Far raffreddare il più velocemente possibile la miscela immergendo il bricco in acqua e ghiaccio e riporre in frigorifero lasciando maturare il tutto per qualche ora, meglio ancora per tutta la notte. Trascorso il riposo, versare il composto in gelatiera e mantecare come da istruzioni della stessa. Un minuto prima che il gelato sia pronto unire il croccante spezzettato e completare la mantecatura.



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martedì 27 giugno 2017

Il mio gelato per il Club del 27

Della serie “chi si ferma è perduto” e io, che sia mai che mi fermo anche solo per respirare, oggi mi imbarco in una nuova avventura: debutto nel Club del 27 . Cos’è? Presto detto, è un gruppo di matti scatenati che, non contenti di sfornellare (si si proprio sfornellare) piatti per l’MTC (gruppo mitico di cucinieri infaticabili), si ritrovano il 27 di ogni mese a riproporre delle preparazioni, a tema mensile, che riprendono alcune ricette, appunto, delle sfide passate nel gruppo madre di cui sopra. Tutto per il gusto di confrontarsi e partecipare alla festa della cucina, perché quando si cucina è sempre una festa… e se si cucina in “compagnia” di altri folli come te, che invece di andare al mare accendono il forno perché’ “oggi la sfida è…”! In effetti l’argomento trattato oggi non è proprio da forno! Oggi il Club propone il gelato! Evvaiiii! Finalmente qualcosa di fresco! Se non che, questo sarebbe il mio primo (in assoluto) gelato che preparo. Panico, panico totale. E da dove comincio? Va beh… sfogliamo le proposte e vediamo che viene fuori. Scorro e leggo: Gelato alla vaniglia con coulis di pesche e mandorle caramellate di Lasagnapazza . Ecco, vaniglia… gelato alla crema… niente ingredienti marziani… bellooo, si fa anche senza gelatiera! Aggiudicato. Poi mi viene il lampo: Angela, ma tu la gelatiera l’hai comprata … ehm… tempo fa! Magari la proviamo? E quindi, gelato alla vaniglia sia!



 Qualche appunto prima di lasciarvi alla ricetta a cui ho apportato qualche variazione/omissione.
In quella originale per il gelato è previsto 300 g di zucchero che io ho portato a 200 perché’, per il mio palato, ho ritenuto fosse troppo dolce. Inoltre ho aggiunto la farina di carrubo, non prevista nell’originale, per avere un minimo di sicurezza nella cremosità/tenuta in coppa (sono fifona lo so, ma è pur sempre il primo gelato!).
Al coulis di pesche ho aggiunto qualche goccia di rum e non vi dico il profumo!
Ho omesso di fare le cialde, ma proprio non ce la si fa con il caldo, in compenso ho aggiunto delle fette di pesca caramellate.
Per il gusto… lascio a voi il giudizio. Posso solo dirvi che il tempo delle foto ed è sparito… come neve al sole. Buon gelato a tutti!





Gelato alla vaniglia con coulis di pesche e mandorle caramellate

Ingredienti (per circa 800 g di gelato):

Per il gelato
300 ml di latte
300 g di zucchero semolato  (200)
250 ml di panna fresca
3 tuorli di uova grandi (60 g)
1 baccello di vaniglia
4 g di farina di carrubo (mia aggiunta)

Per il coulis di pesche
1 cucchiaio di zucchero (30 g)
1 cucchiaio di succo di limone
(io ho aggiunto 1 cucchiaio di rum)

Per le mandorle caramellate
Una manciata di mandorle spellate
 2 cucchiai di zucchero (60 g)

Preparazione

Il gelato
Tagliare a metà il baccello di vaniglia e metterlo in un pentolino insieme al latte e a metà dello zucchero mescolando per farlo sciogliere, mettere sul fuoco e portare fin quasi a bollore. Togliere la pentola dal fuoco, coprire e lasciare in infusione per almeno 15 minuti (meglio qualche ora) per estrarre tutto l’aroma della vaniglia.

Nel frattempo montare i tuorli con lo zucchero restante fino a quando il composto “scrive” (alzando le fruste il composto che cade forma dei cordoncini che rimangono ben visibili per un po’). Riportare il latte quasi a bollore e versarlo a filo sulle uova montando continuamente con una frusta (io ho cotto tutto a bagnomaria per evitare che il calore diretto della fiamma facesse attaccare il composto al fondo della pentola). Fare addensare la crema inglese sul fuoco fino a velare il dorso di un cucchiaio o comunque fino a raggiungere la temperatura di 85°C. Seguire scrupolosamente le tempistiche e la temperatura per non rischiare di far “impazzire” la crema. Una volta pronta toglierla immediatamente dal fuoco, travasarla in una boulle fredda e immergerne il fondo in un bagno di acqua e ghiaccio mescolando continuamente, in modo da abbassare il più in fetta possibile la temperatura per evitare dannose cariche batteriche. È importante mantenere la temperatura dell’acqua costantemente fredda, nel caso si intiepidisse aggiungere altro ghiaccio.



A raffreddamento completato, trasferite la crema in un barattolo a chiusura ermetica (io ho usato un bricco per comodità, dovendo poi travasare il composto nella gelatiera) lasciando ancora in infusione il baccello di vaniglia, e fare riposare il tutto in frigo almeno un’ora (il composto deve essere ben freddo prima di passare alla fase successiva quindi può riposare anche tutta la notte in frigorifero).

Trascorso il tempo di riposo estrarre il baccello e raschiarne il contenuto con un la lama di un coltello mescolandolo alla crema. Unire la panna liquida (ben fredda) e amalgamare bene al composto.
Trasferire il tutto in un contenitore basso, lungo e stretto munito di coperchio, tappare e riporre nella parte più fredda del freezer per un’ora e mezza. Trascorso questo tempo mescolare il molto velocemente con uno sbattitore elettrico e poi riporre nuovamente in freezer. Ripetere il procedimento per altre due volte a intervalli di un’ora e mezza ciascuno. Dopo la terza volta trasferire il gelato nella vaschetta che lo conterrà, preferibilmente in polipropilene e riempita fino a sei mm dal bordo, coprire il composto con della carta forno fatta aderire alla superficie (per limitare la presenza di aria che a contatto con la superficie del gelato può formare fastidiosi cristalli di condensa sulla superficie). tappare e rimettere in freezer per almeno un’ora in modo che il gelato raggiunga la sua giusta densità (io ho preferito lasciarlo in congelatore tutta la notte). 
Prima di servirlo, passatelo in frigorifero per venti minuti circa (essendoci temperature alte in estate questo passaggio l’ho saltato, servendolo direttamente freddo da freezer).

Il coulis di pesche
Sbucciare la pesca, tagliarla a pezzetti e frullarla bene insieme allo zucchero al limone (e al rum se vi piace).

Le mandorle caramellate
Far dorare le mandorle in un pentolino e versarci sopra lo zucchero. Aspettare che si sciolga facendo attenzione che non bruci e appena è tutto caramellato togliere da fuoco. Trasferire le mandorle su un foglio di carta forno, farle raffreddare e ridurle in granella con un coltello.
Servire il gelato con il coulis di pesche e la granella di mandorle.



Io ho completato la decorazione con delle pesche affettate e grigliate, passate poi in padella con un pizzico di burro e qualche cucchiaio di zucchero per caramellarle (non vi do dosi precise, qui potete andare ad occhio secondo i gusti e le necessità).


NB: come ho scritto sopra, per mantecare ho usato la gelatiera, per cui in questo caso ho seguito le istruzioni della stessa, riprendendo poi a seguire il procedimento per quanto riguarda la conservazione del gelato dopo la mantecatura.





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