“Benché si tratti di patate vi dico che questo piatto, nella
sua modestia, è degno di essere elogiato, ma non è per tutti gli stomaci”: così
scriveva il Pellegrino Artusi della
sua insalata di patate nel libro “La
Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene”. E nella giornata del
Calendario del Cibo Italiano che lo celebra, giusto questa semplice e modesta
ricetta voglio proporvi! Di Pellegrino
Artusi e della sua vita si sa a iosa, e della sua passione per la
letteratura e la cucina anche. E proprio questa sua passione per la gastronomia
lo portò a scrivere questo libro, più un manuale per la verità, dove trascrisse
ricette provate e riprovate insieme alla fedele Marietta, che finalmente
rivalutavano e valorizzavano la tradizione della cucina regionale italiana. La
ricetta di cui leggerete sotto voglio riportarverla esattamente così come
l’Artusi l’ha scritta. Io la trovo molto poetica, come del resto tutte quelle
che si trovano scorrendo le pagine, e credo che si gusti di più nella sua forma
e “lingua” originale.
444. Insalata di patate.
“Lessate grammi 500 di patate o cuocetele a vapore,
sbucciatele calde, tagliatele a fette sottili e mettetele in un’insalatiera.
Prendete:
Capperi sotto aceto, grammi 30.
Peperoni sotto aceto, N 2.
Cetriolini sotto aceto, N 3.
Cipolline sotto aceto, N 4.
Acciughe salate e
pulite, N 4.
Una costola di sedano lunga un palmo.
Un pizzico di basilico.
E tutte queste cose insieme tritatele minutissime e
mettetele in una scodella. Prendete due uova sode, tritatele egualmente, poi
stiacciatele con la lama di un coltello ed unitele al detto battuto.
Conditelo con olio a buona misura, poco aceto, sale e pepe,
e, mescolato ben bene, servitevi di questa poltiglia, divenuta quasi liquida,
per condir le patate, alle quali potete aggiungere, se vi piace, l’odore del regamo.
Questa dose può bastare per sei o sette persone ed è un piatto che può
conservarsi anche per diversi giorni.”
NB: per praticità, invece che al coltello io ho passato
tutto al mixer quindi il condimento è rimasto volutamente più “rustico” e ho
sostituito le acciughe salate con quelle sott’olio.
La ricetta è indicata per sei o sette persone, queste dosi sono
corrette per quanto riguarda il condimento, per le patate vi consiglio di
cuocerne qualcuna in più, e comunque dipende tutto dal vostro appetito.
Un ultimo consiglio:
mangiatele fredde, il giorno dopo sono anche più buone.
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Nonostante gli attacchi di panico, alla fine te la sei cavata più che bene, visto?
RispondiEliminaLo sai che non sono mai soddisfatta del mio operato. Il mio motto è "nella vita si deve sempre migliorare", e miglioreremo! Nel frattempo... ci pappiamo questa bella insalata. Buona buona buona, fidati 😉
Eliminatu non ci crederai, ma questa ricetta l'avevo "selezionata" anch'io! Mi piace dunque moltissimo, come mi piace l'idea di averla proposta nel suo linguaggi ooriginale :) Ciao
RispondiEliminaFausta mi piace troppo leggerlo questo libro, mi evoca la tavola della mia nonna. Trascriverne le ricette come siamo abituati oggi secondo me se ne perde un po' il "sapore". Grazie per essere passata, un abbraccio :-)
EliminaBuonissima ... da fare sicuramente
RispondiEliminaTi piacerà Leila :-)
EliminaDevo dire che questa ricetta è frutto di un palato allenato e furbacchione. Le patate sono uno degli ingredienti più amati in tutto il mondo ma lesse possono facilmente venire a noi. Uno degli elementi che è in grado di esaltarle al meglio è l'aceto ed usare verdure in giardiniera una soluzione elegante e appetitosissima.
RispondiEliminaL'Artusi la sapeva proprio lunga.
Bravissima.
E l'Artusi la sapeva lunga si! ;-D
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