Tra libri, riviste e pubblicazioni in genere lo spazio
disponibile in casa mia oramai è un puro miraggio. L’unico posto non ingombro
da tomi e copertine colorate e non, credo sia solo sotto il letto, ma temo
prossimamente anche lì…! Devo attrezzarmi lo so! In attesa, però, di una
libreria nuova (ho già la parete libera dove collocarla) sfoglio e sperimento.
Le mie letture preferite? Quelle che parlano di cucina, ovviamente! Tra le
riviste di settore quelle edite da Italiangourmet
sono quelle a cui attingo di più e tra queste Il Panificatore è quella da cui “prelevo” per molti dei pani che
preparo. La ricetta di cui leggerete più avanti è di due grandi professionisti,
i Maestri Piergiorgio Giorilli e Stefano Laghi, e posso garantirvi che è una delle migliori che ho provato. Io l’ho
leggermente modificata (nella preparazione del purè e nella quantità di
lievito) perchè, ormai lo sapete, ci metto sempre il mio zampino ma sono
davvero piccole modifiche (per il lievito troverete spiegazioni in fondo all’articolo).
Questi piccoli panini morbidi e delicatamente profumati, saranno perfetti per fare
scarpetta con le vostre zuppe di pesce ma anche da farcire per un aperitivo in
terrazza con gli amici o da mettere nella cesta del pic-nic per una gita
fuoriporta. Insomma provateli, diventeranno i vostri “bocconcini” preferiti!
Ghiottini (di Pergiorgio Giorilli – Stefano Laghi)*
Per l’impasto
800 g di farina 300 W
300 g di biga*
350 g di acqua⁽²⁾
2 g di lievito compresso⁽³⁾
5 g di malto
20 g di sale
50 g di burro
200 g di purè d’aglio*
50 g di prezzemolo fresco
1 uovo per lucidare
250 g di farina 380 W
120 g di acqua
1 g di lievito compresso
*Per il purè d’aglio
Aglio in spicchi
Latte intero
Procedimento
Per la biga (da fare il
giorno prima)
Versare tutti gli ingredienti nella ciotola della planetaria
e impastare quel tanto che basta per amalgamarli. Trasferire tutto in un bricco
graduato o in un contenitore stretto e lungo e lasciare fermentare per 18-22
ore ad una temperatura di 18°C.
Per il purè d’aglio
Sbucciare gli spicchi, eliminare i germogli (anima) e farli
bollire nel latte per 3-4 minuti. Cambiare il liquido e riportare sul fuoco
lasciando bollire l’aglio fino a quando gli spicchi non saranno ben cotti,
sgocciolare bene e frullarli con il minipimer fino a ridurli in pasta.
Per l’impasto
Versare nella ciotola della planetaria biga, farina, acqua
(lasciandone da parte ¼ da aggiungere in seguito), lievito e malto e avviare la
macchina, munita di spirale, impastando per circa 3 minuti in 1ᵃ
velocità e per 6 minuti circa in 2ᵃ velocità. A metà impasto aggiungere
burro, sale e la restante acqua (se l'impasto la richiede), successivamente il purè d’aglio e il prezzemolo tritato
finemente. L’impasto sarà pronto quando sarà liscio ed elastico. Estrarre dalla
planetaria e lasciare riposare su una spianatoia, coperto da un telo per
alimenti, per 10 minuti circa. Formare dei panetti da 30 g ciascuno, pirlare (formare delle palline),
adagiare su teglie da forno spennellando con l’uovo ben sbattuto e lasciare
lievitare a 27-28°C fino al raddoppio. Lucidare nuovamente con l’uovo,
infornare e cuocere con vapore a 220°C per 15-17 minuti circa.
Lasciare raffreddare i panini e farcire a piacere.
Io li ho farciti con misticanza, rucola, salmone affumicato,
sottili spicchi di limone e una fresca salsa allo yogurt ed erba cipollina.
Questo pane è, comunque, particolarmente adatto per accompagnare pesce alla
griglia ma anche brodetti o sughi di frutti di mare.
Note
(1) La
biga è un impasto grezzo, coeso ma non elastico, quindi è importante non
impastare troppo per evitare che si surriscaldi. La temperatura di
fermentazione è importante e, nel caso non si abbia a disposizione una camera
di lievitazione, la quantità di lievito può variare in base a quella presente
nell’ambiente di lavoro. In estate è consigliabile diminuirne la quantità fino
anche allo 0,7% sul peso della farina (io ne ho usato 1 g ma avrei potuto utilizzarne
anche qualcosa in meno) e aggiungere uno 0,5% (sempre su peso di farina) di
sale per rallentare la fermentazione; in inverno, se la temperatura è sotto i
15°C si aumenta la quantità di lievito del’1% circa e si omette l’aggiunta di
sale. Se la temperatura ambientale è comunque troppo alta è consigliabile
riporre la biga in frigorifero. Prima di utilizzarla portarla a temperatura
ambiente e accertarsi che sia al punto giusto di fermentazione (dopo aver
formato una cupola tende ad appiattirsi e non cresce più).
(2) La dose di
acqua può variare in base all’umidità dell’ambiente e del tipo di farina usata.
(3) La dose di
lievito indicata nella ricetta originale è di 25 g, io preferisco utilizzarne
molto meno facendo allungare di conseguenza i tempi di lievitazione. In questo
modo il prodotto risulta più digeribile e ha un tempo di conservazione più
lungo.
*Ricetta tratta da
Il Panificatore mese maggio 2018
edito da Italiangourmet.
Grazie per essere passato. Mi farebbe piacere conoscere la tua opinione sull'articolo quindi, se ti va, lascia un commento. Se vuoi lasciare anche un like come segno di apprezzamento mi faresti felice. A presto.
Sempre alla ricerca di consigli per il pane da fare in casa. Mi piace questa idea dei panini
RispondiEliminaMi fa piacere Sabrina e grazie di essere passata :)
EliminaRicetta salvata, mi sembra un ottimo modo per portare del pane in tavola ma con una ricerca, delle variazioni che lo rendono speciale.
RispondiEliminaSarei felice di conoscere la tua opinione se li provi Vittoria, se ti va ovviamente. E grazie :)
Elimina