sabato 9 dicembre 2017

Petrali: il Natale di casa mia.

Il Natale è fatto di tradizioni che riportano sempre alla memoria profumi e sapori che si ripetono ogni anno. Una delle tradizioni di casa mia ha il profumo intenso di mandarino e cannella… di vino cotto e frutta secca. È fatta di biscotti ripieni di un dolcissimo e profumato miscuglio, che matura e si insaporisce piano piano. Ha la pazienza antica del saper aspettare! Si, perché questi biscotti sono l’attesa del dolce…. la promessa del buono… e la scoperta di profumi antichi e familiari. Gesti pazienti che si tramandano di generazione in generazione e che riportano, ogni anno, alla memoria il profumo che si spandeva per casa e che ti faceva esclamare “finalmente è Natale!”. E anche quest’anno, per Natale, la casa è pervasa dal profumo di petrali! Questo è il nome di questi biscotti ripieni antichi e semplici che, come altri biscotti della tradizione natalizia italiana, sono celebrati oggi dal Calendario del Cibo Italiano. La loro origine è incerta ma si dice che la loro creazione sia dovuta ad un prete e la sua perpetua. Come tante pietanze “povere”, anche questi dolci sono il risultato dei rimasugli della dispensa dei dolci. Il ripieno va preparato con diversi giorni di anticipo in modo che possa sviluppare al meglio i profumi e i sapori si possano fondere in un’armonia di dolcezza e golosità. Provate a farli, magari con i vostri bambini, e vedrete come il profumo del Natale arriverà prima che voi ve ne accorgiate!




Petrali

Ingredienti (per 50 biscotti)

La frolla

500 g di farina debole 180W
2 uova (100 g)
100 g di burro
1 bustina di baking (lievito per dolci)
1 bacca di vaniglia
200 g di zucchero
1 pizzico di sale
La buccia grattugiata di un limone
50 ml di latte (q.b. secondo assorbimento)

Il ripieno

125 g di fichi secchi
50 g di mandorle scure
35 g di noci
50 g di uvetta
½ cucchiaino da tè di cannella in polvere
La punta di un cucchiaino da tè di chiodi di garofano in polvere
20 g di cacao amaro
50 ml di caffè zuccherato
La buccia di ¼ di arancia
La buccia di 1 mandarino
50 ml di marsala secco
75 ml di vino cotto
30 g di zucchero

Procedimento

Per il ripieno (da preparare almeno 3-4 giorni prima)*
Tagliare a pezzi i fichi, metterli a bagno nel vino cotto, insieme a metà della dose di uvetta, e lasciare macerare fino a completo assorbimento. Trasferire poi la frutta ammorbidita in un cutter e frullare tutto molto finemente. Con un pelapatate, prelevate la buccia dell’arancio, facendo attenzione a non intaccare anche la parte bianca che renderebbe amaro il composto, e tritala molto finemente a coltello, insieme alla buccia del mandarino. Tritare grossolanamente, sempre a coltello, mandorle e noci e unirle ai fichi frullati in una ciotola (possibilmente di vetro) sufficientemente grande da contenere tutti gli ingredienti del ripieno. Aggiungere il resto dell’uvetta ammorbidita insieme al suo liquido, le bucce
tritate, le spezie, il cacao, lo zucchero, il marsala e il caffè mescolando e amalgamando bene tutti gli ingredienti. Coprire con pellicola e lasciare macerare il ripieno per 3-4 giorni mescolando ogni tanto. Il composto deve risultare morbido, nel caso fosse necessario ammorbidirlo ulteriormente aggiungere ancora qualche cucchiaio di caffè.

Per la frolla
Setacciare farina e baking e unirli al resto delle polveri (zucchero e sale) in una boulle, o nella ciotola della planetaria munita di foglia, mischiando bene con una frusta. Unire buccia di limone, la polpa della vaniglia e il burro morbido e cominciare ad impastare. Aggiungere le uova e, poco alla volta il latte (la dose può variare in base all’assorbimento della farina) lavorando il tutto velocemente. Formare un panetto compatto ma grezzo, avvolgere in un foglio di pellicola alimentare e lasciare riposare in frigorifero almeno un paio di ore (meglio tutta la notte).

Composizione
Stendere la frolla a circa 5 mm di spessore e coppare dei dischi di 8 cm di diametro. Porre al centro di ogni disco un cucchiaino di ripieno, richiudendolo poi a metà in modo da formare una mezzaluna. Disporre i biscotti su un vassoio e metterli a riposare 10 minuti in congelatore in modo da stabilizzare la struttura dell’impasto. Prima di infornare spennellare con uovo sbattuto e cospargere di “diavulicchi” (confettini di zucchero colorato). Cuocere su teglie microforate in forno a 170° per 20 minuti circa.

*Il ripieno si conserva per più giorni senza problemi, più riposa più si amalgamano gli ingredienti e si sviluppano i profumi e gli aromi.
Per lo stesso motivo, i biscotti si assaporano meglio se gustati il giorno dopo la cottura.






Grazie per essere passato. Mi farebbe piacere conoscere la tua opinione sull'articolo quindi, se ti va, lascia un commento. Se vuoi lasciare anche un like come segno di apprezzamento mi faresti felice. A presto.

18 commenti:

  1. Tu devi proprio insegnarmi a fare le foto Angela!! BEllissime!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io insegnarti? Ma quando mai Leila! Sono una schiappa di quelle irrecuperabili... poi, ogni tanto ho un botta di fortuna e qualcosa mi riesce! :) Grazie comunque, seo troppo buona.

      Elimina
  2. Angela mi fanno una gola questi biscotti ripieni! Quasi delle raviole. Devo assolutamente provarli!

    RispondiElimina
  3. In molte regioni meridionali si ritrovano impasti simili a questo e sono di una ricchezza che scalda il cuore. Immagino il profumo che si spande per la casa al momento della preparazione ed effettivamente il sapore raggiunge il suo meglio nel tempo, nell'attesa. E' così bello leggere post come il tuo.
    Grazie per avermi fatto conoscere i Petrali, ne assaggerei volentieri un paio :D
    Un abbraccione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io sono un'accanita sostenitrice delle tradizioni perché sono la storia e la memoria di qualsiasi popolo. E senza la memoria nessun popolo può esistere. Sei sempre un tesoro Patrizia, grazie :)

      Elimina
  4. Sempre la solita! "Non ce la faccio, oddio, non ho tempo, forse non ci arrivo, le foto fanno schifo" e poi eccola lì con 'ste robine da delirio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma oramai mi conosci e lo sai che sto sempre sul filo del rasoio. Il mio motto è "Angela puoi sempre fare di meglio!"
      E comunque... lo sai che le mie foto non vengono mai come le penso, ergo... "le foto fanno schifo" :)

      Elimina
  5. "pazienza antica del saper aspettare"...quant'è preziosa questa pazienza! Complimenti!!!

    RispondiElimina
  6. oddio! Forse ho trovato la ricetta delle nepitelle che mi faceva mia nonna da bambina. Non mi pare che ci fosse il caffè ma per il resto c'è tutto. Mi hai fatto tornare indietro di 30 anni... grazie! Grazie mille

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il ripieno in effetti può avere qualche piccola variazione, ogni famiglia ha il suo. C'è chi non usa il Marsala per esempio. Questa è la ricetta della mia mamma e ancora prima della mia nonna, è proprio la tradizione del nostro Natale.. quello di casa. E sono lieta di sapere che anche per te è un ricordo lieto. Grazie a te per averlo condiviso.

      Elimina
  7. Ok, hai detto fichi e frolla? Non sono una cuoca (o pasticcera) provetta ma devo dire che questi biscottini ripieni sembrano davvero molto golosi. Peraltro in Calabria non c'é Natale senza fichi secchi sulla tavola quindi...io Calabria, in alcune province, fanno dei dolcetti molto simili.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono molto molto golosi! La frutta secca e le spezie è una caratteristica di molti dolci tipici del sud d'Italia in effetti, la tradizione del Natale è proprio ricca di tutti questi ingredienti caratteristici di queste zone.

      Elimina
  8. In Puglia si fanno biscotti simili nel periodo natalizio. Io li adoro e questi sembrano proprio buoni. Una curiosità da ignorante in materia:che significa farina debole? 🤔

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si, credo si chiamino cartellate, hanno il guscio un po' meno friabile dei petali ma il ripieno è simile. Per quanto riguarda la farina la definizione si riferisce al tipo di farina indicata per dolci che richiedono poco sviluppo di glutine. Per la precisione l'indice della "forza" della farina è indicata con il W il cui valore indica appunto il tipo di farina. Una farina debole ha in genere un W che non va oltre 180 ed è inicata appunto per impasti come le frolle, biscotti e simili che non hanno bisogno di sviluppare molto glutine in fase di lavorazione.

      Elimina
  9. Ho sempre voluto fare dei biscotti natalizi ma in casa mia non si usava. Chissà che non riesca a instaurare questa traduzione ora che sono mamma!

    RispondiElimina
  10. La ricetta di questi biscotti squisiti(simili ai nostri buccellatini)complimenti per l'introduzione..mi hai fatto rivivere l'atmosfera natalizia

    RispondiElimina