Il Natale è fatto di tradizioni che riportano sempre alla
memoria profumi e sapori che si ripetono ogni anno. Una delle tradizioni di
casa mia ha il profumo intenso di mandarino e cannella… di vino cotto e frutta
secca. È fatta di biscotti ripieni di un dolcissimo e profumato miscuglio, che
matura e si insaporisce piano piano. Ha la pazienza antica del saper aspettare!
Si, perché questi biscotti sono l’attesa del dolce…. la promessa del buono… e
la scoperta di profumi antichi e familiari. Gesti pazienti che si tramandano di
generazione in generazione e che riportano, ogni anno, alla memoria il profumo che
si spandeva per casa e che ti faceva esclamare “finalmente è Natale!”. E anche
quest’anno, per Natale, la casa è pervasa dal profumo di petrali! Questo è il
nome di questi biscotti ripieni antichi e semplici che, come altri biscotti della tradizione natalizia italiana, sono celebrati oggi dal Calendario del Cibo Italiano. La loro origine è incerta ma si dice che la loro creazione sia dovuta
ad un prete e la sua perpetua. Come tante pietanze “povere”, anche questi dolci
sono il risultato dei rimasugli della dispensa dei dolci. Il ripieno va
preparato con diversi giorni di anticipo in modo che possa sviluppare al meglio
i profumi e i sapori si possano fondere in un’armonia di dolcezza e golosità.
Provate a farli, magari con i vostri bambini, e vedrete come il profumo del
Natale arriverà prima che voi ve ne accorgiate!
Petrali
Ingredienti (per 50
biscotti)
2 uova (100 g)
100 g di burro
1 bustina di baking (lievito per dolci)
1 bacca di vaniglia
200 g di zucchero
1 pizzico di sale
La buccia grattugiata di un limone
50 ml di latte (q.b. secondo assorbimento)
Il ripieno
125 g di fichi secchi
50 g di mandorle scure
35 g di noci
50 g di uvetta
½ cucchiaino da tè di cannella in polvere
La punta di un cucchiaino da tè di chiodi di garofano in
polvere
20 g di cacao amaro
50 ml di caffè zuccherato
La buccia di ¼ di arancia
La buccia di 1 mandarino
50 ml di marsala secco
75 ml di vino cotto
30 g di zucchero
Procedimento
Per il ripieno (da preparare
almeno 3-4 giorni prima)*
Tagliare a pezzi i fichi, metterli a bagno nel vino cotto, insieme
a metà della dose di uvetta, e lasciare macerare fino a completo assorbimento. Trasferire
poi la frutta ammorbidita in un cutter e frullare tutto molto finemente. Con un
pelapatate, prelevate la buccia dell’arancio, facendo attenzione a non
intaccare anche la parte bianca che renderebbe amaro il composto, e tritala
molto finemente a coltello, insieme alla buccia del mandarino. Tritare
grossolanamente, sempre a coltello, mandorle e noci e unirle ai fichi frullati in
una ciotola (possibilmente di vetro) sufficientemente grande da contenere tutti
gli ingredienti del ripieno. Aggiungere il resto dell’uvetta ammorbidita
insieme al suo liquido, le bucce
tritate, le spezie, il cacao, lo zucchero, il marsala e il caffè mescolando e amalgamando bene tutti gli ingredienti. Coprire con pellicola e lasciare macerare il ripieno per 3-4 giorni mescolando ogni tanto. Il composto deve risultare morbido, nel caso fosse necessario ammorbidirlo ulteriormente aggiungere ancora qualche cucchiaio di caffè.
tritate, le spezie, il cacao, lo zucchero, il marsala e il caffè mescolando e amalgamando bene tutti gli ingredienti. Coprire con pellicola e lasciare macerare il ripieno per 3-4 giorni mescolando ogni tanto. Il composto deve risultare morbido, nel caso fosse necessario ammorbidirlo ulteriormente aggiungere ancora qualche cucchiaio di caffè.
Per la frolla
Setacciare farina e baking e unirli al resto delle polveri (zucchero
e sale) in una boulle, o nella ciotola della planetaria munita di foglia,
mischiando bene con una frusta. Unire buccia di limone, la polpa della vaniglia
e il burro morbido e cominciare ad impastare. Aggiungere le uova e, poco alla
volta il latte (la dose può variare in base all’assorbimento della farina) lavorando
il tutto velocemente. Formare un panetto compatto ma grezzo, avvolgere in un
foglio di pellicola alimentare e lasciare riposare in frigorifero almeno un paio
di ore (meglio tutta la notte).
Composizione
Stendere la frolla a circa 5 mm di spessore e coppare dei
dischi di 8 cm di diametro. Porre al centro di ogni disco un cucchiaino di
ripieno, richiudendolo poi a metà in modo da formare una mezzaluna. Disporre i
biscotti su un vassoio e metterli a riposare 10 minuti in congelatore in modo
da stabilizzare la struttura dell’impasto. Prima di infornare spennellare con
uovo sbattuto e cospargere di “diavulicchi” (confettini di zucchero colorato). Cuocere
su teglie microforate in forno a 170° per 20 minuti circa.
*Il ripieno si
conserva per più giorni senza problemi, più riposa più si amalgamano gli
ingredienti e si sviluppano i profumi e gli aromi.
Per lo stesso motivo, i biscotti si assaporano meglio se
gustati il giorno dopo la cottura.Grazie per essere passato. Mi farebbe piacere conoscere la tua opinione sull'articolo quindi, se ti va, lascia un commento. Se vuoi lasciare anche un like come segno di apprezzamento mi faresti felice. A presto.
Tu devi proprio insegnarmi a fare le foto Angela!! BEllissime!
RispondiEliminaIo insegnarti? Ma quando mai Leila! Sono una schiappa di quelle irrecuperabili... poi, ogni tanto ho un botta di fortuna e qualcosa mi riesce! :) Grazie comunque, seo troppo buona.
EliminaAngela mi fanno una gola questi biscotti ripieni! Quasi delle raviole. Devo assolutamente provarli!
RispondiEliminaProvali! Sono sicura che ti piaceranno! ;)
EliminaIn molte regioni meridionali si ritrovano impasti simili a questo e sono di una ricchezza che scalda il cuore. Immagino il profumo che si spande per la casa al momento della preparazione ed effettivamente il sapore raggiunge il suo meglio nel tempo, nell'attesa. E' così bello leggere post come il tuo.
RispondiEliminaGrazie per avermi fatto conoscere i Petrali, ne assaggerei volentieri un paio :D
Un abbraccione.
Io sono un'accanita sostenitrice delle tradizioni perché sono la storia e la memoria di qualsiasi popolo. E senza la memoria nessun popolo può esistere. Sei sempre un tesoro Patrizia, grazie :)
EliminaSempre la solita! "Non ce la faccio, oddio, non ho tempo, forse non ci arrivo, le foto fanno schifo" e poi eccola lì con 'ste robine da delirio.
RispondiEliminaMa oramai mi conosci e lo sai che sto sempre sul filo del rasoio. Il mio motto è "Angela puoi sempre fare di meglio!"
EliminaE comunque... lo sai che le mie foto non vengono mai come le penso, ergo... "le foto fanno schifo" :)
"pazienza antica del saper aspettare"...quant'è preziosa questa pazienza! Complimenti!!!
RispondiEliminaMolto molto preziosa! Grazie :)
Eliminaoddio! Forse ho trovato la ricetta delle nepitelle che mi faceva mia nonna da bambina. Non mi pare che ci fosse il caffè ma per il resto c'è tutto. Mi hai fatto tornare indietro di 30 anni... grazie! Grazie mille
RispondiEliminaIl ripieno in effetti può avere qualche piccola variazione, ogni famiglia ha il suo. C'è chi non usa il Marsala per esempio. Questa è la ricetta della mia mamma e ancora prima della mia nonna, è proprio la tradizione del nostro Natale.. quello di casa. E sono lieta di sapere che anche per te è un ricordo lieto. Grazie a te per averlo condiviso.
EliminaOk, hai detto fichi e frolla? Non sono una cuoca (o pasticcera) provetta ma devo dire che questi biscottini ripieni sembrano davvero molto golosi. Peraltro in Calabria non c'é Natale senza fichi secchi sulla tavola quindi...io Calabria, in alcune province, fanno dei dolcetti molto simili.
RispondiEliminaSono molto molto golosi! La frutta secca e le spezie è una caratteristica di molti dolci tipici del sud d'Italia in effetti, la tradizione del Natale è proprio ricca di tutti questi ingredienti caratteristici di queste zone.
EliminaIn Puglia si fanno biscotti simili nel periodo natalizio. Io li adoro e questi sembrano proprio buoni. Una curiosità da ignorante in materia:che significa farina debole? 🤔
RispondiEliminaSi, credo si chiamino cartellate, hanno il guscio un po' meno friabile dei petali ma il ripieno è simile. Per quanto riguarda la farina la definizione si riferisce al tipo di farina indicata per dolci che richiedono poco sviluppo di glutine. Per la precisione l'indice della "forza" della farina è indicata con il W il cui valore indica appunto il tipo di farina. Una farina debole ha in genere un W che non va oltre 180 ed è inicata appunto per impasti come le frolle, biscotti e simili che non hanno bisogno di sviluppare molto glutine in fase di lavorazione.
EliminaHo sempre voluto fare dei biscotti natalizi ma in casa mia non si usava. Chissà che non riesca a instaurare questa traduzione ora che sono mamma!
RispondiEliminaLa ricetta di questi biscotti squisiti(simili ai nostri buccellatini)complimenti per l'introduzione..mi hai fatto rivivere l'atmosfera natalizia
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