Ebbene sì, sono una sadica masochista! Ho fatto del rischio
il mio mestiere (non so se lo aveva già detto qualcuno ma… tant’è!). Perché?
Perché sapevo già, subito dopo averla conosciuta, che stringere un’amicizia con
l’Anna Laura Mattesini mi sarebbe costato
(più o meno) il barlume di sanità mentale che mi era rimasto. Ed eccomi qua, ad
affrontare una nuova sfida con me stessa, perché la mia amica ha detto che
“sappi che a partire da settembre tu farai parte dell’MTC, quindi rimboccati le maniche perché avrai da sudare” … lei
però lo sa ormai che io la amo alla follia proprio perché è quella che mi
infila in situazioni assurde ma, soprattutto, perché mi sprona e mi appoggia in
tutti i modi possibili e immaginabili… ed ancora una volta devo dirle grazie…
di tanto e di tutto. Detto ciò veniamo dal dunque. Vi avevo già accennato di
questo gruppo in un altro post ricordate? Quello mitico di “cuciniere”
instancabili… ecco, in questo gruppo ci si sfida a colpi di pentole, padelle e
(soprattutto) forchette ogni mese, con un argomento scelto, ponderato e
argomentato dalla vincitrice del mese precedente. Questo è il mese di Cristina
Galliti e, si sa, dove c’è una Galliti c’è pesce! E per la sfida n67 dell’MTC vuoi che con la Galliti non ci stia bene una
pasta col pesce? E pasta col pesce fu! Facile direte voi! Eh no! Con la mitica (e sadica) vincitrice della
scorsa sfida niente è facile! Perché dovete sapere che leggendo le regole della
sfida, i consigli della Cristina nell’articolo sul suo blog Poveri ma belli e buoni, i suggerimenti
su Tip&Trics a me è venuto lo
scoramento più totale! E mi sono resa conto che una pasta con molluschi,
vertebrati, invertebrati e simili che popolano il mare prima di arrivare dai
nostri adorati pescivendoli, mica la puoi
più fare come l’hai sempre fatta!
Quindi tra la scelta della pasta giusta, il dosaggio perfetto di spezie, erbe
ed aromi, mantecatura (a proposito della quale trovate ampie delucidazioni qui) e quant’altro il mio primo post
per l’MTC è stato un’angoscia fino alla fine. E quindi cominciamo a pensare
semplice, tanto per andare sul sicuro
almeno con gli ingredienti, e partiamo da
vongole e gamberi.
Deciso da cosa partire vediamo di tirare fuori qualcosa di (spero) adeguato alla sfida, per cui di base ci si abbina dei pomodorini datterino che arricchiscono il sugo di dolcezza (e colore). Un piccolo contrasto piccante con il peperoncino e la freschezza di una leggera grattugiata di limone verde ritengo sia quello che può completare il giusto equilibrio del piatto e la mantecatura è finita con la sola acqua di cottura della pasta, visto che il mio mitico pescivendolo Umbertino aveva delle
vongole
che dire “profumavano di mare” è dire poco, per cui ho preferito lasciarlo come
gusto di base usando la loro acqua di cottura come mantecatura principale. E si
va con la ricetta.
Il mio scoglio
Ingredienti (per 2 persone):
Deciso da cosa partire vediamo di tirare fuori qualcosa di (spero) adeguato alla sfida, per cui di base ci si abbina dei pomodorini datterino che arricchiscono il sugo di dolcezza (e colore). Un piccolo contrasto piccante con il peperoncino e la freschezza di una leggera grattugiata di limone verde ritengo sia quello che può completare il giusto equilibrio del piatto e la mantecatura è finita con la sola acqua di cottura della pasta, visto che il mio mitico pescivendolo Umbertino aveva delle
Il mio scoglio
Ingredienti (per 2 persone):
160 g di trenette
400 g di vongole
800 g di gamberi
10/12 pomodorini datterino
2 spicchi di aglio
1 bicchierino e mezzo di vino bianco secco
Prezzemolo
Peperoncino
Scorza di limone verde grattugiata
Olio e.v.o.
Preparazione
Lavare bene le vongole e metterle “a spurgare” in un bagno
di acqua e sale coperte da un canovaccio bagnato per un paio d’ore tenendole al
fresco. Pulire da teste e carapaci i gamberi, lasciandone qualcuno con le
“codine” attaccate per l’impiattamento, lavarli, asciugarli con della carta
assorbente e tenere da parte. Sciacquare le vongole sotto l’acqua corrente e
farle aprire, a fuoco moderato, in un tegame con un coperchio insieme ad 1
spicchio di aglio e qualche foglia di prezzemolo. Man mano che si aprono
toglierle dal tegame in modo che, cuocendo troppo, non diventino gommose e
tenerle da parte. Sgusciarle dalle valve, tenendone da parte qualcuna intera
per la decorazione del piatto. Filtrare il liquido di cottura con un colino e
una garza per eliminare eventuali residui di sabbia e conservare per
la mantecatura. Fare rosolare, in un tegame abbastanza capiente da potervi permettere di mantecare la pasta, i pomodorini con olio, aglio, poco prezzemolo e un pezzetto di peperoncino tritati finemente. Sfumare con 1 bicchierino di vino e aggiustare di sale (ricordate che l’acqua delle vongole è abbastanza saporita). Cuocere la pasta in acqua bollente salata, tenendola indietro di cottura di almeno 4 – 5 minuti. Nel frattempo far saltare 30 secondi per parte i gamberi tenuti con il codino in poco olio, sfumarli leggermente di vino, spolverizzarli di un pizzico di scorza di limone grattugiata e trasferirli in un piatto lontano dal calore. Scolare con delle pinze le trenette nel tegame dei pomodorini, riportato nel frattempo sul fuoco, farle mantecare con l’acqua filtrata delle vongole e, se necessario, qualche mestolino di acqua della pasta portando tutto a cottura fino a formare la classica “cremina” (il procedimento per la giusta mantecatura lo trovate qui). Due minuti prima di spegnere il fuoco aggiungere i gamberi sgusciati crudi, continuando a mantecare. Unire le vongole, mescolare e spegnere il fuoco. Impiattare decorando con i gamberi cotti, del prezzemolo fresco tritato e una spolverata di scorza di limone verde grattugiato.
Con questa ricetta partecipo alla sfida dell'MTC N. 67
la mantecatura. Fare rosolare, in un tegame abbastanza capiente da potervi permettere di mantecare la pasta, i pomodorini con olio, aglio, poco prezzemolo e un pezzetto di peperoncino tritati finemente. Sfumare con 1 bicchierino di vino e aggiustare di sale (ricordate che l’acqua delle vongole è abbastanza saporita). Cuocere la pasta in acqua bollente salata, tenendola indietro di cottura di almeno 4 – 5 minuti. Nel frattempo far saltare 30 secondi per parte i gamberi tenuti con il codino in poco olio, sfumarli leggermente di vino, spolverizzarli di un pizzico di scorza di limone grattugiata e trasferirli in un piatto lontano dal calore. Scolare con delle pinze le trenette nel tegame dei pomodorini, riportato nel frattempo sul fuoco, farle mantecare con l’acqua filtrata delle vongole e, se necessario, qualche mestolino di acqua della pasta portando tutto a cottura fino a formare la classica “cremina” (il procedimento per la giusta mantecatura lo trovate qui). Due minuti prima di spegnere il fuoco aggiungere i gamberi sgusciati crudi, continuando a mantecare. Unire le vongole, mescolare e spegnere il fuoco. Impiattare decorando con i gamberi cotti, del prezzemolo fresco tritato e una spolverata di scorza di limone verde grattugiato.
Con questa ricetta partecipo alla sfida dell'MTC N. 67
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