Come per tutte le feste, anche la Pasqua ha i suoi dolci
tradizionali. Colombe e uova pasquali sono sicuramente presenti su tutte le
tavole d’Italia, insieme a tanti altri dolci delle varie tradizioni regionali……
e uno dei dolci più rappresentativi dell'Italia meridionale è innegabilmente la pastiera.
Devo dire che, fino a qualche anno fa, non era uno di quei dolci che mi
entusiasmavano alla follia!!…. La assaggiavo di rado e solo per non far
risentire chi gentilmente me la portava in dono. Non so se era un problema di
aromi, o semplicemente la frutta candita (che io non ho mai amato
particolarmente fino a quando ho cominciato a diventare pignola, andandomi a
cercare i prodotti di qualità), ma davvero non riuscivo a farmela piacere!!… Poi…..
poi ho conosciuto lei … la mia amica Renata Villani, partenopea di nascita,
trapiantata al gelo del nord per necessità, ma che ha mantenuto tutto il sole
di Napoli nel cuore… infatti basta guardala che immediatamente si percepisce tutta
la gioia e la solarità di quella terra attraverso il suo sorriso. E’ stata lei
che mi ha “corrotta” con questa sublime preparazione che ha conquistato non
solo me, ma anche tutti coloro che ogni anno godono nell’assaggiare questa
pastiera. Per la verità (Renata perdonami) ho fatto qualche piccola modifica
non amando il sapore dello strutto e di qualche aroma ma, credetemi, anche se
un po’ lunga come preparazione (ma del resto basta sapersi organizzare), vale
veramente la pena cimentarsi…. Avrete delle soddisfazioni anche da chi non vi
aspettate. Provare per credere!!!!!
Auguri di una Felice e Serena Pasqua!
Pastiera (quasi) napoletana
Ingredienti (per 3
tortiere da 20 e 3 da 16)
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Per la
frolla sableè (da “Peccati di gola” di Luca Montersino)
1 Kg farina 00
600 burro
400 zucchero a velo
160 tuorli
1 bacca vaniglia burbon
2 g sale
Buccia di limone q.b.
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Per il
ripieno (dal blog “Farina, chiacchiere e poesia” di Renata Villani)
750 g grano per
pastiere
Un cucchiaio di burro
500 ml latte intero
fresco
750 g ricotta di pecora (o bufala)
700 g zucchero semolato
8 uova medie
1 fialetta di acqua di fiori di arancio (o arancio)
1 bacca di vaniglia
5 g cannella in polvere
Un pizzico di sale
Cubetti di arancio o frutta candita a piacere
Procedimento
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La frolla
sableè
Setacciare la farina e lo zucchero a velo separatamente in
modo che non abbiano grumi. Versare farina e burro (morbido ma non sciolto) nel
vaso della planetaria e, con la foglia, far “sabbiare” il composto (deve avere
l’aspetto della sabbia bagnata). Aggiungere lo zucchero, il sale, la polpa della
vaniglia, la scorza del limone grattugiata e le uova facendo lavorare quel
tanto che basta per far amalgamare le uova
(la pasta deve rimanere grezza). Stendere tra due fogli di carta forno ad uno spessore di
4 cm, formare un pacchetto e mettere a riposare in congelatore per 20 minuti
circa oppure in frigorifero per almeno 3- 4 ore (se si lascia tutta la notte
nel frigo è meglio). Al momento di utilizzarla, lavorarla un po’ in modo da
farla tornare di nuovo ”plastica” e stenderla ad uno spessore di circa 5 mm.
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Il
ripieno
La sera prima, amalgamare bene la ricotta con metà dose dello
zucchero (350 g) aiutandovi con una forchetta, coprire e mettere a macerare in
frigo fino al mattino seguente (in questo modo la ricotta diventa molto
sottile). Il giorno dopo, fare bollire il grano con 250 ml di latte, il sale e
il burro. Montare i tuorli con i semi della bacca di vaniglia e il rimanente
zucchero (350 g) e a parte gli albumi a neve. Riprendere il composto di ricotta
e zucchero e aggiungervi il latte restante (gli altri 250 g previsti per il
ripieno), la cannella, la fiala di acqua di arancio e mescolare bene, unirvi il
composto di grano e i cubetti di arancio. A questo punto inserire un po’ per
volta i tuorli e, successivamente, gli albumi montati, mescolando delicatamente
dal basso verso l’alto per non smontare la massa.
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Montaggio
Foderare gli stampi con la frolla stesa (tenendone da parte
una quantità sufficiente per formare delle strisce) e, aiutandosi con un
mestolo, riempirli con il composto di grano e ricotta fino a ¾ di altezza, avendo
cura di mescolare lo stesso di tanto in tanto in modo che il grano non si
depositi tutto sul fondo della ciotola. Disporre, delicatamente, le strisce di
frolla sulle pastiere a formare dei rombi come per una crostata, avendo l’accortezza
di non farle sprofondare nel ripieno che è abbastanza liquido.
Cuocere in forno preriscaldato a 170°C (io uso la funzione
statico) per circa un’ora (io ho cotto in un’ora e dieci) sul ripiano più
basso, in modo che possa cuocere adeguatamente senza colorare troppo la
superficie.
Fare raffreddare bene prima di sfornare. Io le passo in congelatore
(ovviamente vuoto), nel cassetto del congelamento rapido (se si possiede, un abbattitore
di temperatura è l’ideale), subito dopo averle sfornate in modo da bloccare l’eventuale
“collasso” centrale delle pastiere dovuto all’umidità eccessiva del ripieno.
Si consiglia di consumare, spolverizzando di zucchero a
velo, dopo tre giorni, in modo che gli aromi si amalgamino meglio… inutile dire
che a casa mia non arriva nemmeno al secondo giorno!!!!
Buon appetito.. e Buona Pasqua a tutti!!!!!
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